Parodia selvaggia e stravagante dei generi sukeban e violenza da mignolo che è un sacco di divertimento violento e assurdo. La storia vede la leader di una banda di delinquenti Midori (o come lei stessa si presenta: “l’invincibile Midori, il crisantemo selvatico”) che cerca di vivere una vita tranquilla con i suoi amici. Non c’è pace, tuttavia, soprattutto dopo che Midori ha protetto Harue, il topo di fogna, dalle depredazioni di Ranko, leader della banda dei demoni e procuratore e braccio destro del preside della scuola. Con Maki il Lupo Solitario che cerca di sfidare Midori in ogni occasione e la banda Inagaki che viene coinvolta dal preside per uccidere Midori, le cose si intensificano fino a raggiungere un climax esplosivo e fantastico. Feedback

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Nello scialbore del scioccorama, è guerra: tra classi, tra presidi, tra classi e presidi; ma con botte da presbiti e languide carezze. Kominami ha un concetto tutto proprio di bloodbath: più che nel sangue (non un millilitro in 70′), è nella noia che ci macera a bagnomaria. In compenso, per l’occhio che vuole la sua partner, si parte per tangenti e cotangenti di meyeriani quantitativi di seni e coseni e buona tripornometria a tutti. Un plot simile, metano per Miike e plastico per Ohara, è cloroformio per Toshiya, che è bene (nostro, soprattutto) ripensi da zero il comecosa registico.

Recensione da Il Davinotti