LA GUERRA DI STRYKER

 

Guerra del Vietnam, durante uno scontro a fuoco un giovane di nome Stryker si becca due pallottole nella gamba, ma riesce miracolosamente a sopravvivere e a ritornare in patria. Divenuto sergente, ma rimasto sfortunatamente zoppo, decide di ritirarsi a vita privata in un bosco insieme al suo cane Whiskey, la fidanzatina Sally e il nonno di quest’ultima, Otis. Il mondo attorno a lui però sembra cambiato irrimediabilmente: droga, delinquenza e disagio generale la fanno da padroni, forse era meglio rimanere in Vietnam!

 

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Titolo originale: Thou shalt not kill…except !
Anno: 1985 I Paese: U.S.A.
Regia: Josh Becker
Attori: Robert RickmanJohn ManfrediTimothy Patrick Quill

 

 

Era da tanto tempo che non recensivo un film, ma stavolta ho deciso di ribattere di nuovo le lettere della mia tastiera per un film tra i più infimi, di quelli della categoria B, ma che può far tranquillamente parte anche dell’ultima, della Z.

Vi sto parlando di Thou shalt not kill…except ! arrivato alla nostra penisola come La guerra di Stryker, per la regia di Josh Becker. Ci sono tante, troppe cose da dirvi su questa pellicola, che per chi come me è appassionato di cinema underground è un piccolo gioiellino da visionare assolutamente. La trama è abbastanza semplice: guerra del Vietnam, durante uno scontro a fuoco un giovane di nome Stryker si becca due pallottole nella gamba, ma riesce miracolosamente a sopravvivere e a ritornare in patria. Divenuto sergente, ma rimasto sfortunatamente zoppo, decide di ritirarsi a vita privata in un bosco insieme al suo cane Whiskey, la fidanzatina Sally e il nonno di quest’ultima, Otis. Il mondo attorno a lui però sembra cambiato irrimediabilmente: droga, delinquenza e disagio generale la fanno da padroni, forse era meglio rimanere in Vietnam!

Non molto tempo dopo l’essersi ristabilito e aver ritrovato un certo equilibrio (nonostante il bastone per camminare), Stryker subisce in prima persona l’effetto negativo di questo cambiamento, venendo preso di mira da un gruppo di hippies satanisti (molto simili a quelli de La rabbia dei morti viventi aka I drink your blood) capitanati da un pazzo senza nome, capellone e dai denti mancanti e marci, ancora più feroce e sanguinario del vecchio Charlie Manson.

Questo plotone di assassini allucinati uccide e scuoia il cane di Stryker, gli rapisce la ragazza e massacra il nonno usandolo come bersaglio per le freccette. Per la serie “cornuto e mazziato” il povero soldato non si perde d’animo e si trova costretto a fronteggiare questi inaspettati nemici. Fortuna per lui, i compagni d’armi di Stryker, tornati a casa dopo la guerra e anch’essi investiti dall’ondata di disagio americano post bellico, tra una bottiglia di Jack e l’altra decidono di dargli una mano recuperando i vecchi attrezzi del mestiere, ossia fucili e granate, che il buon Stryker teneva conservati in un baule sotto il letto. Giustamente, non si sa mai…

I quattro si ritrovano quindi sul campo di battaglia, di nuovo, ingaggiando una lotta all’ultimo sangue con i numerosissimi adepti della setta hippie, che ormai ha preso base non molto lontano dalla casa del protagonista. Riusciranno i nostri a salvare la ragazza di Stryker e a sgominare la banda di cattivi ma soprattutto il loro “cult leader”?

Ehm…io so come va a finire, ma ovviamente non voglio rovinarvi il finale, anche se sono straconvinto che qualcuno di voi sospetta e si aspetta già come finirà questa storia tutta ammeregana!

Ma passiamo alle chicche riguardanti questo filmazzo:

inizialmente La guerra di Stryker è stato concepito come un cortometraggio, interpretato nientepopodimenoche dal nostro Bruce “Ashy slashy” Campbell, che nel film stavolta è solo autore del soggetto. Ebbene si da il caso che questo film è stato girato e interpretato da un gruppo di amici amanti del cinema, del sangue finto e delle situazioni bizzarre, quello stesso gruppo di amici che aveva già lavorato per un certo film chiamato La casa o The evil dead, diretto da Sam Raimi. Proprio quest’ultimo infatti interpreta il capo degli hippies ne La guerra di Stryker, uno sporco uomo dedito a qualsiasi tipo di nefandezza. A un certo punto dice addirittura di essere Gesù Cristo incarnato!
Siìdai, un po’ lo è in effetti, lo veneriamo tutti per quei movimenti di camera, quelle motoseghe, quegli occhi bianchi…ma non esageriamo e non andiamo oltre, stiamo parlando di Stryker e della sua guerra!

Il film è senza infamia e senza lode: nonostante sia un low low budget movie risulta ben girato, anche se ovviamente si avverte una certa amatorialità, ma questi film mi piacciono proprio per questo, quando nonostante i pochi mezzi capisci che dietro c’è tanta passione e tanto divertimento. Datato 1985, e interpretato dagli amici di Raimi, del produttore Spiegel e del regista, la pellicola si presenta come “pulp”, ovvero minimo comun denominatore il sangue, a fiumi, gratuito, che schizza da una ferita di proiettile o di un’arma da taglio sul viso dei protagonisti.

Con una buona colonna sonora tipica dei film di guerra, Il tutto è condito da situazioni drammatiche, d’azione e a volte anche comiche, in puro stile “gli amici di Raimi”. Unendo tutti questi elementi otteniamo la polpa, rossa e grondante di emoglobina, e quindi a mio avviso un prodotto a prescindere da tutto, tranquillamente godibile per gli amanti del Rambo style e dello splatter intransigente.

Attenzione! Non pensate minimamente di aver trovato il film della vita, o di dire agli amici “Non l’hai visto? Nooooo sei un pazzo…”! Forse questo filmaccione interessa più a me che al regista, ma per ogni amante dei b-movies, dell’ action e degli avventurosi bagnati di rosso, questo film è da recuperare assolutamente. La cosa curiosa del titolo italiano del film è che sarebbe la traduzione del suo titolo originale, poi scartato e rimpiazzato con quello attuale, quindi da Stryker’s war a Thou shalt not kill…except che vuol dire letteralmente “Non uccidere…eccetto/tranne che” .

Mi chiedo io, eccetto cosa? Tranne che? Dobbiamo rispettare il comandamento eccetto? Eccetto uccidere gli hippies o uccidere Sam Raimi?
Ovviamente non ci è dato saperlo, a meno che non scriviamo al regista Josh Becker per chiederglielo, oppure, se siete abbastanza pigri potete andare anche per libera interpretazione.

Sono venuto a conoscenza di questo film grazie alla mia preziosa “Guida al cinema splatter” e l’ho cercato per tanto tempo. Si da il caso che fa parte di quelle pellicole dimenticate da tutti, ma che grazie ad altri appassionati sono riuscito a recuperare, in una versione di tutto rispetto.

Anche se solo nel prologo di quindici minuti vengono mostrate scene della guerra in Vietnam, il film è passato in Italia come un war movie e distribuito in solo supporto VHS (anche se si parla di qualche passaggio televisivo, un bel po’ di anni fa) per la Eagle home video, casa di distribuzione home video italiana che ci ha regalato perle senza tempo quali Il bosco 1, La casetta degli orrori Delirio – killing spree. Per i feticisti del nastro, vi posso dire che La guerra di Stryker è stato messo in commercio in Italia col “doppio doppiaggio”, ossia che sentirete sia le voci italiane e, in sottofondo, basse basse, anche le voci in lingua originale, un aspetto che lo rende super trashy al punto giusto. Ah la distribuzione nostrana anni novanta…

Scritto da Danny Bellone per MalastranaVHS