💥CICLO CHE CANNON-ATA!: ALLEN QUATERMAIN E LE MINIERE DI RE SALOMONE

 

Siamo agli inizi del’900 nell’ex-Rhodesia del Sud. Jessie Huston ha incaricato un uomo d’azione – Allan Quatermain – di cercare con lei il padre archeologo, tenuto prigioniero di un capo locale – Dogati – che opera in contatto con il colonnello Bockner, un borioso prussiano a capo delle truppe tedesche di occupazione. I due si detestano, ma sono in combutta per strappare al vecchio Huston la mappa delle favolose miniere del Re Salomone, un vero deposito di diamanti, della cui esistenza Huston é sicuro. Ma il vecchio resiste a intimidazioni e scudisciate e non parla. Fortunosamente liberato da Quatermain e dalla figlia, indicherà loro il retto cammino, che Jessie ed il suo scudiero percorreranno vittoriosamente, superando avventure perigliose e prove terribili, sempre accompagnati soltanto dal fido Umbopo, un erculeo negro. Pervenuti finalmente alle mitiche miniere e caduti i nemici ad uno ad uno, Jessie ed Allan vedranno nel sottosuolo una incredibile quantità di diamanti, ma sarà ancora una fortuna se riusciranno a salvare la pelle:

 

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Titolo originale: King Solomon’s Mines
Anno: 1985 I Paese: U.S.A.
Regia: J. Lee Thompson
Attori: Richard Chamberlain, Sharon Stone, Herbert Lom
 

 

 

Molto più godibile rispetto al secondo capitolo di questa “mezza” saga clone di Indiana Jones…anzi in questo caso è molto più una parodia di serie B invece che un clone.
Il cast non è nulla di che in quanto Richard Chamberlain sta a zero come carisma e recitazione (per fortuna il doppiaggio è del grande Oreste Rizzini ossia il doppiatore storico di Michael Douglas e ci sta più che bene migliorando il personaggio nella versione italiana), in questo caso Sharon Stone non è malaccio e appare quantomeno simpatica rispetto al film successivo in cui era molto passiva…il cast di contorno invece non l’ho trovato niente male sotto il profilo comico con dei crucchi ben stereotipati e con il giusto accento.
Secondo me è un filmetto abbastanza simpatico, una visione leggera e con un discreto ritmo che permette di godersi questa avventura banale ma al contempo godibile se quello che si cerca è la classica produzione avventurosa che incarni un pò tutti i luoghi comuni del genere cinematografico.

Troviamo così: indigeni antropofagi con tanto di calderone, ragni giganti, mostri acquatici, paludi con sabbie mobili, crateri con lava infuocata, stregoni, foreste incantate, trabocchetti, tesori di diamanti, grotte ecc…
E’ una produzione Cannon e quindi a bassissimo costo e questo lo si nota dalle molteplici esplosioni super-finte, scenografie di cartone e persino verdura di plastica all’interno del calderone sopracitato.
La sceneggiatura è scritta a casaccio e molto banale…tutta la prima parte prende a piene mani dai film di Indiana Jones con tanto di nazisti ed inseguimenti rocamboleschi tra cui una scena con aerei molto simile al film di Spielberg, pure la sequenza sul treno sa di già visto!
Aggiungiamo poi un contorno sentimentale e dei moralismi sul non profanare la natura e non intaccare le leggende tribali.
Nonostante le tante pecche esposte è una pellicola colma di battute e gag abbastanza divertenti ed un passatempo buono per un pomeriggio, ancor meglio se appassionati o per i ragazzini pseudo-archeologi.

Recensione da Filmscoop