CZ070!!! DATENSHI-TACHI NO KYŌEN [sub ITA]

 

Tutti i membri femminili di una famiglia, uno dopo l’altro, vengono rapiti dalla yakuza per utilizzarli come oggetti sessuali. Quel che gli yakuza non si aspettano è un terribile finale

 

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⚠️​ sottotitoli tradotti da davidedantonio1 & Cinema Zoo ⚠️​

 

 

Titolo originale: 堕天使たちの狂宴 (原作: ダーティ松本)
Anno: 1985 I Paese: Giappone
Regia: Satoru Kumazaki
Attori: /

 

 

Datenshi-tachi no Kyōen è un raro OAV uscito il 10 Marzo 1985 in VHS unicamente in Giappone e mai arrivato in Italia fino ad oggi. Si ispira ad un manga dello stesso periodo disegato da Dirty Matsumoto che cura anche supervisione di quest’opera animata. La chiara connotazione è quella dell’anime erotico, comunemente chiamato “hentai”. In questo caso abbiamo a che fare con un rape&revenge vero e proprio, ma non aggiungo altro sulla trama per non rischiare lo spoiler. La storia è piuttosto sul sadico/violento, degno di uno yakuza movie a tinte pinku che potrebbe essere stato girato da un Wakamatsu o da un Sato. I tratti dei disegni sono molto old school, tipici degli anni ’70 e primissimi ’80, a metà tra L’Uomo Tigre e i fumetti di Lupin III, opere dove il segno si lascia andare in sbavature e spessori anche grossolani i quali conferiscono un effetto di immediatezza e di instabilità formale drammatizzando maggiormento ciò che la sceneggiatura intende rappresentare. Il comparto musicale è molto presente soprattutto nei momenti più intensi, sottolineando con temi solenni e rimandi a musicalità da chiesa come a preannunciare una drammaticità funerea. Il film distribuito dalla Orange Video House si contraddistingue per scene di sesso esplicito ed estremo ed altrettanta violenza grafica che, nel segmento che rappresenta la seconda metà, non si pone alcun limite (e sottolineo, alcun limite) nel rappresentare la furia della vendetta. Tornando invece al tema principale del sesso, vengono rappresentate in questo anime un carnet di perversioni molto vario in appena 20 minuti, ciò fa di questa piccola opera un vero concentrato di nefandezze immorali. Abbiamo prima di tutto il rapimento, lo stupro e il ricatto sessuale tipici dell’ambito criminale, poi c’è il tema incestuoso della famiglia dove madre, zia e bambina vengono coinvolte in pratiche sessuali anche se non direttamente una con l’altra. Abbiamo il clistere forzato e la masturbazione anale, il lesbismo e come ciliegina sulla torta non ci si fa mancare nemmeno il lolicon, ovvero il lolita complex che ormai tutti conosciamo. Il finale restituisce allo spettatore una sorta di dolce tristezza come a scusarsi di tutte le nefandezze mostrate, rientrando nei ranghi di chi giudica lo stupro e l’omicidio qualcosa di moralmente terribile.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo