CONCRETE – ENCASED HIGH SCHOOL MURDER CASE: BROKEN SEVENTEEN-YEARS-OLD [sub ITA]

 

Basato sul famigerato “caso di omicidio di una studentessa liceale ricoperta di cemento” avvenuto dal novembre 1988 al gennaio 1989 in Giappone. Junko Furuta, una studentessa liceale di 17 anni, è stata rapita e rinchiusa in una casa da altri quattro studenti liceali (tutti minorenni) nel quartiere Ayase di Adachi-ku, Tokyo, dove è stata ripetutamente violentata, umiliata sessualmente e torturata in modo estremamente brutale per 41 giorni prima di morire dopo un pestaggio particolarmente violento. I ragazzi nascosero il suo corpo in un tamburo e lo riempirono di cemento, ma il corpo fu comunque ritrovato pochi mesi dopo.

 

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Titolo originale: 女子高生コンクリート詰め殺人事件
Anno: 1995 I Paese: Giappone
Regia: Katsuya Matsumura
Attori:  Yujin Kitagawa, Satoru Saito, Eisuke Sasai
 

 

Dopo aver assistito al “Caso di omicidio di una ragazza di scuola superiore rivestita di cemento” non puoi fare a meno di sentirti terribile. Sono seduto qui da circa mezz’ora, riflettendo su ciò che ho appena visto, cercando di raccogliere i pensieri. Penso che sia piuttosto disgustoso che questo film sia stato realizzato fin dall’inizio perché in termini di inappropriato non c’è niente di peggio di così. Fare un film di sfruttamento è una cosa, ma realizzarne uno basato su un vero caso di omicidio è completamente disgustoso e sbagliato su così tanti livelli. C’è un altro film (Juvenile Crime) basato sul caso Junko Furuta che è un vero e proprio porno di tortura insensato. Questo film in realtà tenta di essere qualcosa di più della semplice tortura fine a se stessa. Sapevo molto poco del famigerato caso prima di entrare in questo film e avevo sempre pensato che Furuta fosse stata rapita e uccisa casualmente. Non avevo idea che Furuta fosse stato tenuto prigioniero per mesi e torturato lentamente fino alla morte. Il film tenta di bilanciare la tortura con una storia e direi che poco più della metà del film è incentrata sulla storia e il resto è incentrato sulla terribile tortura. La tortura avrebbe potuto essere molto più estrema e sono sicuro che la superficie di ciò che Furuta ha subito non è stata nemmeno scalfita, cosa di cui sono molto grato. Non è del tutto insensato, è ben girato, include una colonna sonora inquietante e cerca di essere informativo… ma è anche un film di sfruttamento e il poster dice molto sul tipo di pubblico che sta cercando di attirare. Se riesci a guardare oltre la tortura che è praticamente impossibile, allora qui ci sono cose decenti.

Recensione da Letterbox