L’INCANTO DELLA FORESTA

 

Un cucciolo di orsetto lavatore, consigliato da un saggio gufo, parte alla ricerca di un papavero che lo trasformerà in adulto; durante il suo viaggio incontra tartarughe, api, cavallette, formiche, ragni e tanti altri animali.

 

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Titolo originale: L’incanto della foresta
Anno: 1957 I Paese: Italia
Regia: Alberto Ancillotto
Attori: /
 

 

Si può trasformare un documentario sulla natura in una storia a soggetto? L’esperimento tentato con L’incanto della foresta, leggiadramente riuscito, dimostra che la risposta è sì, inequivocabilmente: immagini sparse di animali nel loro habitat diventano il racconto delle peripezie di un procione per diventare adulto grazie alla sceneggiatura (Guido Rosada, Pino Donizetti, Enzo Di Guida, Giuseppe Tortorella e Marcello Piccardo) e al commento del narratore (di Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile) letto dalla voce di Stefano Sibaldi con la complicità di Nicolò Carosio, oltre che alle canzoni appositamente scritte e cantate dal Quartetto Cetra, alle quali si aggiunge la colonna sonora originale di Angelo Francesco Lavagnino. Un piccolo (per budget, si presuppone, essendo in buona sostanza un documentario girato all’aperto senza attori, scenografie, costumi) grande film ingiustamente dimenticato, firmato da un regista veneto quasi sconosciuto, Alberto Ancilotto, documentarista dedito al regno animale che approda qui alla sua opera prima e ultima in lungometraggio. Formiche operose, cavallette alle prese con la muta, paciose tartarughe, alveari di organizzatissime api… L’incanto della foresta, con il pretesto della trama fiabesca, racconta le più diverse sfaccettature del mondo della natura, e lo fa con immagini sapientemente realizzate studiando da vicino i vari animali protagonisti della storia. 7/10.

Recensione da FilmTV