BENEATH THE VALLEY OF THE ULTRA-VIXENS

 

Cittadina del sud-ovest degli Usa. Un narratore ci racconta dei gusti sessuali degli abitanti. Si va dalla suora evangelica terapeuta del sesso al necrofilo, fino al rappresentante di biancheria intima.

 

Il seguente video non fa parte del sito www.cinemazoo.it,
ma è solamente incorporato e presente su un’altra piattaforma..

 

 

Titolo originale: Beneath The Valley of the Ultra-vixens
Anno: 1979 I Paese: U.S.A.
Regia:
Attori: , , ,

 

 

Deludente canto del cigno per il grande dissacratore Russ Meyer. Al suo penultimo lavoro (dopo di questo solo il documentario “Pandora Peak’s”) il regista ripone troppa fiducia nei punti saldi della sua cinematografia finendo con il proporre uno lavoro sciapo, mai graffiante, ripetitivo e soprattutto approssimativo sul piatto forte della casa, ovvero le gustose critiche verso la società americana.
La storia si dipana in una cittadina di provincia dove la popolazione sembra ossessionata dal doversi accoppiare sempre e comunque. Un attempato villico del luogo introduce ai luoghi e ai vari personaggi mostrandone brevemente alcune performance sessuali, poi l’obiettivo si sposta sulla lussuriosa vita domestica di Lamar e Lavonia (ossia la messicana Francesca Kitten Natividad, per un periodo compagna del regista). L’ uomo però denota una fissa sessuale non apprezzata dalla voluttuosa compagna che, pur essendo una sorta di insaziabile dea del sesso, decide di cercare di eliminare questa spiacevole inclinazione. Abbastanza divertente il siparietto dal dentista, ma il resto è poca roba, con l’attitudine fumettistica fin troppo esasperata e contenuti provocatori per bigotti e benpensanti praticamente assenti.
Le peripezie della coppia si accumulano mentre lo spettatore agonizza nel tedio assoluto, non ci si diverte e nemmeno i ballonzolii delle consuete enormi bocce distolgono dal torpore. La trama è attaccata con lo sputo, sembra di assistere ad un porno (in questo caso soft) dove le scene di raccordo sono esclusivamente ideate in preparazione all’inevitabile ciak bollente.
Meyer appare appannato anche nella tradizionale celebrazione del mondo femminile oltre che nella scelta delle attrici, a parte un paio di casi l’avvenenza delle ipermaggiorate è di molto inferiore ad altre produzioni.

Recensione da Filmscoop.it