CIN-FU L’UOMO D’ACCIAIO – VADO LI SPACCO E… TORNO!

Nella Cina occupata dai giapponesi, il popolo è spesso vessato da atteggiamenti razzisti ed arroganti provenienti dall’ invasore nipponico. Cin Fu (Chiang-Lung Wen), un semplice cuoco ma esperto di arti marziali, non riesce a digerire i soprusi e si ribella. Da quel momento in poi affronterà le conseguenze della reazione a catena che ha provocato.

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Titolo originale: Zhong guo tie ren
Anno: 1973 I Paese: Hong Kong
Regia: Joseph Kuo
Attori: Chiang-Lung WenNancy YenChung Tien Shih
 

Cin-Fu L’ Uomo d’ Acciaio non è la versione cinese di Tetsuo – Iron Man, ma un classico kung fu movie vecchia maniera dove il motore che genera l’ azione è la vendetta, proprio come il 99,9% di questo genere di film. La vendetta al servizio della giustizia. Una giustizia spesso personale che qui invece si fa collettiva e si incarna nel personaggio di Cin Fu, un prodigio di guerriero che però fa il cuoco. E’ più bravo del suo maestro di arti marziali e però fa il cuoco. Un mestiere umile ritagliato apposta per rappresentare il cinese comune che si ribella all’ oppressione dell’ invasore che negli anni ’70 non era il Giappone ma l’ Inghilterra, ma sempre oppressore straniero era. Questo Cin Fu è un’ instancabile lottatore e molto raramente lo si vede combattere, durante lo svolgimento del film, con meno di 2 avversari. Una delle principali caratteristiche di questa opera cinematografica è infatti l’ incessante e continuo numero di scontri tra Cin Fu e vari karateka giapponesi (tra l’ altro molto poco giapponesi, si distinguono dagli altri solo perchè si vestono diversamente) che il nostro eroe elimina regolarmente usando calci, pungi, e una serie di armi non convenzionali come tronchetti di lengo e corde per esempio, insomma, quello che gli capita a tiro. Dicevo che il film ha un ritmo incalzante, le scene si susseguono serrate fino alla fine tranne verso tre quarti dove c’è il momento romantico (forzatissimo). Cin Fu L’ Uomo d’ Acciaio è quindi una pellicola che non annoia, molto raffazzonata ma con un bel messaggio di resistenza. I difetti sono quelli classici dei film di kung fu, personaggi per nulla curati di cui non sappiamo nemmeno i nomi (ma tanto non li distingueremo l’ uno dall’ altro) e musiche messe a caso.

Curiosità:
1) tributo / imitazione a Dalla Cina con Furore in una scena dove il protagonista esegue una “kung fu break dance” a terra per colpire le caviglie dei suoi avversari posti in cerchio.
2) il titolo della versione italiana si rifà al film spaghetti western Vado, l’ Ammazzo e Torno

Scritto da Il Guardiano dello Zoo