LOTTA SENZA CODICE D’ONORE [sub ITA]

 

Kure, prefettura di Hiroshima, 1946. Finito in prigione per l’uccisione di uno yakuza, l’ex-soldato Shozo Hirono (Bunta Sugawara) stringe un patto di sangue con Hiroshi Wakasugi (Tatsuo Umemiya), suo compagno di cella e membro del clan Doi. Tornato libero, Hirono entra a far parte del clan Yamamori ma ben presto scoppia una faida con il clan Doi. Hirono scoprirà che all’interno della yakuza non esiste più alcun codice etico.

 

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Titolo originale: Jingi naki tatakai
Anno: 1973 I Paese: Giappone
Regia: Kinji Fukasaku
Attori: Bunta SugawaraHiroki MatsukataKunie Tanaka
 

 

 

Basato sulle memorie dello yakuza Kōzō Minō, adattate a romanzo dal giornalista Kōichi Iiboshi, Lotta senza codice d’onore è il film che ha segnato una fondamentale cesura all’interno del cinema sulla yakuza, favorendo con il suo enorme successo il decisivo passaggio dalla visione romantica e idealizzata dei ninkyo eiga (film cavallereschi) anni Sessanta, a quella cruda e realistica dei jitsuroku eiga (film come veri documenti) degli anni Settanta. Con un’inversione di tendenza iniziata già in Sympathy for the Underdog (1971), e ancor più in Street Mobster (1972), Fukasaku mette definitivamente da parte il vecchio modello – mutuato dal samurai del genere jidai-geki – dello yakuza d’animo nobile, mosso da codici d’onore e lealtà e tormentato dal tragico conflitto interiore tra giri (dovere) e ninjo (sentimento), sostituendolo con una nuova schiera di gangster cinici e amorali, guidati unicamente dalla sete di denaro e di potere in una realtà, il Giappone occupato del dopoguerra, governato da povertà e codardia, avidità e tradimento. Ne viene fuori un dramma epico e furioso, intricato e quasi corale nell’inarrestabile susseguirsi di personaggi primari e secondari, che registra con toni da cronaca documentaria (voice over, fotografie, didascalie in sovrimpressione) la nascita della moderna yakuza, riflettendo nel caos della messa in scena (camera a mano febbrile, inquadrature ravvicinate, montaggio nervoso) quello di un paese devastato e in subbuglio privo di linee guida e confini morali. Primo di una serie di cinque film nota internazionalmente con il titolo di The Yakuza Papers.

Recensione da LongTake