I SANGUINARI

 

Sei evasi tentano di raggiungere il luogo in cui hanno nascosto la refurtiva. Uccidono il medico che ha curato uno di loro, quindi portano a termine una rapina e sopprimono un poliziotto. Uno dei banditi viene ucciso perché vuole andarsene con una ragazza, un altro muore accidentalmente.

 

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Titolo originale: Crashout
Anno: 1955 I Paese: U.S.A.
Regia: Lewis R. Foster
Attori: William BendixArthur KennedyLuther Adler

 

 

I sanguinari sono un gruppo di evasi in fuga la cui meta è un tesoro nascosto, frutto della rapina compiuta da uno di loro. Film girato a basso costo ma ben diretto da Lewis Foster, cui si deve anche la sceneggiatura. La sequenza d’apertura riprende la fuga di massa, con le porte del carcere che si aprono e i secondini a far fuoco sugli evasi. Ma immediatamente dopo le prime scene in plein air, la mdp si sposta in una grotta, dove i sei forzati protagonisti si rifugiano in attesa che si calmino le acque. E in questo ambiente angusto iniziano a emergere i caratteri e i contrasti dei personaggi. Foster sembra prediligere gli ambienti claustrofobici per esasperare le tensioni e gli spazi aperti per far esplodere la violenza. La fuga dei forzati tocca i topos del genere (il bar, il treno, l’auto, la fattoria, la montagna innevata), senza rimanere però imbrigliata in alcun clichè. Ad ogni tappa il numero degli evasi si assottiglia e più il tesoro diventa un miraggio, e gli animi si esasperano, più il tasso di violenza si alza.

Una violenza realistica ed esplicita per l’epoca, un ritmo teso e una tensione che ha il suo culmine nella scena del bar, con una bottiglia spezzata puntata contro l’occhio di un ostaggio. Foster mostra un’ottima padronanza del mezzo, con la mdp posizionata in modo da rendere l’inquadratura sempre al meglio. Tutti gli attori, eccellenti caratteristi, sono al meglio, in un film che, in talune atmosfere rimanda un po’ al Vite vendute di Clouzot. Un film da riscoprire.

Recensione da FilmTV