Philippe, 18 anni, appassionato di fotografia, trascorre una vacanza nella tenuta di campagna della zia Nadia, trentacinquenne, moglie di André Morin, di poco più anziano. Inibito e complessato, Philippe si eccita contemplando le nudità di Nadia attraverso il buco della serratura e le scene d’amroe tra lei e André. Giunta la nuova cameriera, Chantal, Philippe stabilisce con lei rapporti di tenerezza che non approdano a manifestazioni concrete, con gran disappunto della ragazza. Partiti gli zii, per una settimana, Philippe, rimasto solo con Chantal, la fotografa nuda e vestita e la impegna a sedurre André. Tornati i coniugi, la cosa riesce, col previsto effetto di provocare lo sdegno di Nadia, che si arrovella nel dispetto e nella solitudine.

 

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Congegno erotico francese che ha tutti i crismi di un porno raffinato (non lo è ma per esserlo gli mancano solo le scene ultrabollenti); la semplicissima trama, infatti, è ricca di situazioni a pochi centimetri dalle luci rosse. Abbiamo un nipote armato di macchina fotografica che concupisce l’avvenente zia, uno zio, una cameriera sensuale e pazzerella più altri ingredienti: il cocktail può essere preparato. La superficie figurativa ha un suo fascino e la buona musica contribuisce a rendere interessante questo pur limitato prodotto.