Una setta dedita al culto di Satana (sotto la direzione della vecchia ‘madre Gutierre’) ruba un neonato e lo fa sacrificare al re delle tenebre per mezzo di Susan, la figlia del ministro dell’Interno Barnes. La polizia, guidata dal commissario Morrison, arriva alla setta ed alla sua ideologa che, per non rivelare il nome di Susan, si uccide. La ragazza, intanto, divenuta l’incarnazione di Astarot, è preda di possessioni demoniache cui crede solo il fidanzato giornalista William Grant che con il suo giornale attacca le forze dell’ordine incapaci di chiarire la faccenda. Susan, intanto, rapisce il piccolo cugino da sacrificare nel sabba della zingara.

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Titolo originale: La Endemoniada
Anno: 1975 I Paese: Spagna
Regia: Amando de Ossorio
Attori: Julián Mateos, Marián Salgado, Fernando Sancho

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Godibile trashorcistico girato nemmeno malaccio che condensa nei canonici 80 minuti possessioni, sabba, un Carras latino attorniato di tentazioni e dialoghi-riempitivo sufficientemente insensati da non annoiare. Zero sesso, ma il materiale di culto abbonda: dal turpiloquio dell’indemoniata alla sublime sottotrama sentimentale, con lui che la molla per farsi prete e lei che si vendica riciclandosi come mignotta col cuore in lacrime. Parentesi quasi extreme (il pacchetto) e quasi neorealiste (il campo da calcio con cadavere) fanno da valore aggiunto.