I.A.S. INVESTIGATORE ALLO SBARAGLIO

 

Dietro le quinte di uno show televisivo condotto da Corrado (Corrado Mantoni ) viene compiuto un omicidio. La vittima è Antonio, un attrezzista-artista in grado di riprodurre con il suo pennello i grandi capolavori della storia della pittura, da Leonardo a Modigliani. I falsi di Antonio vengono utilizzati durante lo show tv: i concorrenti devono infatti scoprire l’errore che distingue la copia dal capolavoro originale. Sul set arrivano subito il capo della Omicidi, il dottor Morelli, il suo vice Gianni Ronci e l’agente scelto Capozza. Ma l’inizio della indagini della polizia segna anche quello delle indagini, spontanee e un po’ maldestre, dello stesso presentatore.

 

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Titolo originale: I.A.S. Investigatore allo Sbaraglio
Anno: 1999 I Paese: Italia
Regia: Giorgio Molteni
Attori: Corrado MantoniMaurizio AmigoniGiuseppe Antignati
 

 

 

Uscito l’anno stesso della morte di Corrado, I.A.S. si presentava con tutta evidenza come il pilot di una serie che avrebbe portato il celebre presentatore (nella parte di se stesso) a investigare insieme alla sua domestica (Loreti) e a un amico tassista (Fosso) in casi in cui probabilmente avrebbe anticipato quasi sempre le scarse intuizioni di un commissario (Serra) dal capello sfilacciato che fin dall’inizio sembra mostrare scarsa simpatia per il protagonista. Tutto comincia con l’omicidio dietro le quinte, durante una trasmissione presentata da Corrado, di un abile disegnatore che si occupava di falsificare quadri celebri da esporre durante un gioco. Corrado, che in quel momento era in diretta, ha un alibi di ferro ovviamente, ma il commissario pretende anche da lui spiegazioni chiare su cosa stesse facendo e cosa ne sapesse delle vittima. Anche perché con quest’ultima il nostro aveva parlato pochi minuti prima e gli era amico, particolare che lo porta per l’appunto a pensare di occuparsi privatamente di indagini semiserie. Così come semiserio è tutto il film, che già dalla colonna sonora fa capire come il registro scelto non possa certo essere quello del giallo tradizionalmente inteso. Eppure l’intreccio non è del tutto campato in aria, a sorpresa, e qualche idea che si riallaccia al genere lasciando balenare vaghi indizi esiste. Insomma, il soggetto appare meno pretestuoso del previsto, per quanto poi abbondantemente annacquato da una faciloneria che investe tutte le componenti a cominciare dalla recitazione. Corrado nelle insoilite vesti di investigatore incuriosisce, per quanto i tempi del cinema (o della fiction televisiva meno scadente) non sembri averli. Appesantito da una regia che non riesce mai a rendere interessante l’opera incorrendo in troppe pause, IAS finisce col seguire quasi senza volerlo più le regole della fiction che si vorrebbe brillante, con piccoli spunti ironici che funzionano magari nei duetti con la Loreti, domestica impicciona che si mangia le parole e un paio di aiuti alle indagini comunque li dà. Più articiosamente simpatico il personaggio del fidato tassista, che proprio per questo ottiene quasi sempre l’effetto di apparire al contrario più fesso e fastidioso di quanto non sia. Le gag sono d’altra parte ingenue, facili, dirette a un pubblico che non ha certo voglia di sforzarsi a pensare troppo e che recepisce il giallo come qualcosa di non più complesso di quello che trova a vignette sulla Settimana Enigmistica. Inutile parlare di mistero o di tensione: tutto è svolto con bonario spirito giocoso, lo stesso che in fondo si riflette nel Corrado che il pubblico era abituato ad applaudire in tv. Un po’ di grinta in più non avrebbe guastato, comunque, perché il risultato è decisamente fiacco e l’investigatore (per quanto dilettante e “incidentale”) si direbbe uno dei ruoli meno confacenti in assoluto al pur bravo presentatore.

Scritto da MARCEL M.J. DAVINOTTI JR.