Rei è una dominatrice e sa svolgere il suo lavoro egregiamente, i suoi clienti sono prevalentemente uomini d’ affari o impiegati. Oltre a questo Rei frequenta un corso di teatro ed esprime la sua “amicizia” verso i suoi colleghi attori, concedendosi a turno ad ogni uno di loro. Ayumi invece è una ragazza più riservata, coltiva il sogno di sposare un uomo con un buon lavoro, un dottore oppure un avvocato. Nel mentre fa la call girl, ovvero la prostituta a domicilio, alle dipendenze di un’agenzia specializzata

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Questo film non è solamente un erotico come ci si può immaginare (almeno, come io ho immaginato), ma l’ istantanea di due abitanti di Tokyo. Uno spaccato di società nipponica, la fotografia di due vite che si intrecciano sfiorandosi appena. Le vite di Rei e Ayumi, due donne che vendono i propri servigi sessuali per vivere. Non è questo un motto all’ indipendenza femminile, nè un’ ammonizione contro il degrado nel vendere il proprio corpo. La morale giapponese, seppur integerrima sul ruolo della donna in quanto considerata essere assoggettabile, non è altrettanto bigotta nella sfera sessuale e , se ci si sà muovere bene, questo aspetto può portare ad aprire spiragli esistenziali. Questa, come dicevo, non è altro che un’ appassionata fotografia di due vite. Non ci divertiamo solamente a osservare, come veri e propri voyeur, le diverse sessioni, le loro prestazioni, ma impariamo a conoscere le vite private, le gioie e i dolori di queste due creature che non sono mostri estranei a noi, ma che coltivano un sogno esattamente come Rei coltiva i suoi girasoli. Devo dire che ho apprezzato questo film che mi ha trasmesso una grande passione nella messa in scena. Una colonna sonora molto azzeccata e curata e un cast molto coinvolgente, con spazio addirittura per vari camei di attori più conosciuti al pubblico come Shô Aikawa (trilogia “Dead or Alive“, Waru, Gozu, Shangry-La…), Tomorowo Taguchi (Tetsuo: Iron Man) e Tetsu Watanabe (Sonatine, Himizu).
Varie fotografie erotiche sono inserite all’ improvviso durante il film, bellissime fotografie in bianco e nero concesse ai nostri occhi dal famoso fotografo Nobuyoshi Araki che interpreta sè stesso in un altro cameo del film. Curiosità: Questo è stato il primo film in assoluto ad essere trasmesso senza alcuna censura nei cinema giapponesi.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo