📺I RACCONTI DELLA CRIPTA VOL.1

 

Tre episodi ricavati dalle stagioni avanzate di TALES FROM THE CRYPT e tutti di discreta fattura (anche perché diretti da registi non qualsiasi). L’ultimo si segnala anche per portare una delle attrici, Whoopi Goldberg, nientemeno che al cospetto di Zio Tibia, per chiudere in bellezza discorrendo di Oscar in uno studio alla David Letterman.

 

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EPISODIO 1 “Doppia Personalità”

 

EPISODIO 2 “Dolce Vendetta”

 

EPISODIO 3 “Vana Attesa”

 

Titolo originale: Tales from the Crypt
Anno: 1991 I Paese: u.s.a.
Regia: Joel Silver, Russell Mulcahy, Tobe Hooper
Attori: Joe Pesci, Bill Paxton, Whoopi Goldberg
 

 

Tre episodi ricavati dalle stagioni avanzate di TALES FROM THE CRYPT e tutti di discreta fattura (anche perché diretti da registi non qualsiasi). L’ultimo si segnala anche per portare una delle attrici, Whoopi Goldberg, nientemeno che al cospetto di Zio Tibia, per chiudere in bellezza discorrendo di Oscar in uno studio alla David Letterman. A partire è Joel Silver, noto a tutti come produttore di enorme successo (non a caso coproduce la serie stessa), che passa dietro la macchina da presa per dirigere uno scatenato Joe Pesci in DOPPIA PERSONALITA’. Si apre in un casinò, dove Burt Young gioca e vince proprio con l’aiuto del truffatore interpretato da Pesci in un prologo che però, a dire il vero, non c’entra assolutamente niente col resto. La vera storia comincia quando Pesci fora con l’auto e chiede aiuto in una casa dove l’accolgono due ricchissime gemelle ereditiere (le gemelle Citron, Jacqueline Alexandra e Kristen Amber). Fanno conoscenza, si piacciono, ma lui decide che per sposarle entrambe e gestire l’intero patrimonio è il caso di fingere di avere a sua volta un gemello, che dice vivere in Sudafrica e il quale dovrà dargli il cambio al fianco della relativa moglie. Tutto sembra andare per il meglio finché… Poco orrore tranne nel simpatico finale ironico-splatter, con un colpo di scena che da solo giustifica l’inclusione nella serie. Il resto è un imperversare del protagonista che straparla in dialetto come nei film di Scorsese e comunque con la sua performance dà il senso a un episodio altrimenti poco significativo. Per DOLCE VENDETTA troviamo in regia il Russell Mulcahy di HIGHLANDER e la qualità nelle riprese e nelle inquadrature si nota subito. Protagonisti sono i due fratelli che hanno le facce di Bill Paxton e Brad Dourif: il primo uscito da poco di prigione, il secondo un mezzo ritardato. Hanno intenzione di derubare il fornitore di gelati dove Dourif lavora, ma il personaggio chiave è un gelataio che gira col suo furgoncino, tale mr. Byrds (Michael Lerner): prima di vendere diletta i bimbi con uno spettacolo in cui fa il ventriloquo, ma custodisce un inquietante segreto che conosceremo solo alla fine. I continui battibecchi tra fratelli stancano presto, ma il finale sorprende non poco e fa rivalutare un episodio che comunque – grazie anche alla regia di Mulcahy – evidenzia una caratura tecnica superiore. Si gioca tutto negli ultimi cinque minuti… Chiusura con Tobe Hooper che in VANA ATTESA dirige il bravo James Remar ambientando la storia in un’isola dei Caraibi, presumibilmente Haiti. Remar si fa assumere in una piantagione ma è in realtà alla ricerca di una preziosissima perla nera, che ha scoperto essere nascosta nella casa del suo nuovo padrone (John Rhys-Davies). Proprio lì conoscerà la bella moglie (Vanity) di questi e una lavorante (Whoopi Goldberg) che ha certamente qualche relazione con il voodoo. Spunti confusi (che c’entrano gli scacchi? E i ribelli in guerra?) ma anche un clima cupo immerso tra i colori tipici delle storie girate nella zona. L’ultima parte particolarmente truce (apertura di torace con vermi in pancia) classifica l’episodio tra i più sanguinari della serie (d’altronde Hooper è sempre stata una garanzia, in questo senso), con una scena di sesso tra Vanity e Remar ben poco “televisiva”, per i tempi. Questo però, e al di là di una Woopy Goldberg protagonista nei titoli ma in realtà presente solo in due o tre scene, non basta a risollevare granché un episodio in cui soggetto e sceneggiatura sono assai poveri, da avventuroso grossolano.

 

MARCEL M.J. DAVINOTTI JR.