ZOMBIES ON BRODWAY [sub ITA]

 

Due maldestri press agents, Jerry Miles e Mike Streger, promettono al malavitoso Ace Miller, proprietario del night club “Zombie Hut” di Broadway, di procurargli un’attrazione veramente eccezionale per dare pubblicità al locale: uno zombie in carne ed ossa. Raggiunta l’isola di San Sebastian, i due amici bussano al laboratorio del sinistro professor Renault che, senza ricorrere alle magiche arti del voodoo, ha scoperto un siero capace di trasformare in docili schiavi, privi di ogni volontà, gli indigeni del vicino villaggio, ma, rischiando essi stessi di diventare cavie dei suoi folli esperimenti, si danno alla fuga. Tornati a New York, per difendersi dalla collera di Miller, usano su di lui un campione del diabolico siero sottratto a Renault e lo trasformano in uno zombie.

 

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Titolo originale: Zombies on Brodway
Anno: 1945 I Paese: U.S.A.
Regia: Gordon Douglas
Attori:  Wally BrownAlan CarneyBela Lugosi
 

 

Sembra più un film di Gianni e Pinotto che un horror, di cui mantiene sostanzialmente l’idea dello zombi con relativo make-up (limitato a due occhi che sporgono fuori dalle orbite). Pubblicizzato fin dall’inizio come una vera e propria attrazione, un fantomatico zombi dovrebbe “esibirsi” nella serata d’apertura del nuovo locale di un ex gangster, che per l’occasione ha assunto all’uopo un qualsiasi tizio di colore (tanto chi l’ha mai visto un vero zombi)? Chi però deve reclamizzare via radio l’evento pretende di averne di fronte uno autentico e per questo i Gianni e Pinotto della situazione (Brown e Carney) vengono spediti a cercarlo al Museo Internazionale, dove uno scienziato dice loro di raggiungere il dottor Renault (Lugosi) sull’isola di San Sebastian, ai Caraibi, un pazzo che stava appunto conducendo esperimenti in tema. Il pazzo naturalmente c’è ancora, lì, sempre alle prese col tentativo di zombizzare artificialmente qualcuno; quando lo fa, però, la vittima torna normale o muore poco dopo. L’unico autentico zombi in suo possesso è tale Kalaga (Jones), “rubato” vent’anni prima agli indigeni e rimasto da allora catatonico, col caratteristico bulbo oculare sporgente. L’avventura vera insomma, dopo un lungo prologo in città in cui si spiega la situazione, comincia sull’isola, dove i nostri vengono accolti da danze tipicamente caraibiche e dove, al solo pronunciare la parola zombi, la gente fugge terrorizzata. Finché li avvicina una cantante (Jeffreys, unica donna del cast, comparse escluse), la quale li accompagna al laboratorio di Renault, isolato nella giungla. L’orrore (molto relativo s’intende) lo suscitano le apparizioni nel buio di Kalaga, ma è subito stemperato da qualche battuta della coppia protagonista, con Mike (Carney) che comincia a incontrarlo dappertutto e Jerry (Brown) che al contrario non lo vede mai dando ovviamente del visionario all’amico. Uno schema classico alla “Pierino e il lupo” della comicità di allora che il solito Bela Lugosi dall’occhio luciferino di tanto in tanto interrompe nel ruolo del sadico anfitrione che ospita i due coll’obiettivo di sottoporli ai propri esperimenti. Alla Jeffreys il ruolo di donna cogli attributi ma poco presente, che si prende il suo spazio per le inevitabili cantatine e subentra giusto nelle scene d’azione. Sostanzialmente una commedia d’ambientazione fantastico-orrorifica di scarsa presa, molto breve (non si raggiunge l’ora e dieci) e il cui unico pregio è la figura di Kalaga, il nero molto alto e piuttosto inquietante con occhi da rana e incedere da futuro zombi romeriano: sorge draculescamente dalla bara in cui riposa ed è spesso ripreso in penombra. Non fosse per lui, che in qualche modo riprende accentuandolo il “make-up” visto nell’ISOLA DEGLI ZOMBIES, sempre con Lugosi (qui più in secondo piano), il film sarebbe decisamente da dimenticare; compreso un finale terribile da farsa di quart’ordine…


MARCEL M.J. DAVINOTTI JR.