MONDO PAZZO… GENTE MATTA

 

Il film racconta la storia di cinque giovani musicisti jazz che hanno inventato una nuova danza. Popolarissima da subito, contagia molte persone ma non viene presa sul serio dall’industria discografica.

 

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Titolo originale: Mondo pazzo… gente matta
Anno: 1966 I Paese: Italia
Regia: Renato Polselli
Attori: Silvana PampaniniAlberto BonucciFranca Polesello
 

 

 

 

Tra i registi più bizzarri e originali che il nostro cinema abbia avuto dobbiamo annoverare certamente Renato Polselli, passato attraverso innumerevoli generi, dalla commedia con Franco e Ciccio fino all’horror erotico a tematica occulta, western, pseudo-gialli/poliziotteschi e molta altra roba difficile da ascrivere a etichette precise. Ancora oggi è oggetto di dibattito quanto nella realizzazione dei suoi film fosse serio e quanto cercasse di scherzare, quanto fosse consapevole della sua anarchia (si ha spesso il sospetto di subire delle vere e proprie “trollate”) e quanto fosse involontario.

Ancora non si era rivelato appieno il tocco magistrale tipico di film successivi come La verità secondo Satana (1972), Riti, magie nere e segrete orge nel Trecento (1973), Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso (1973), Casa dell’amore… la polizia interviene (1978), Quando l’amore è oscenità (1980), ma anche la sua produzione “minore” riserva chicche, ne abbiamo già presentato un assaggio parlando di Io ti amo (1968), bizzarro musicarello psicotronico con Alberto Lupo e Dalida diretto da Antonio Margheriti ma sceneggiato dal maestro o anche quest’altro pseudo-musicarello Mondo pazzo… gente matta, girato presumibilmente nel 1965 e rilascianto l’anno seguente incentrato sul complesso dei Romans.

Romans sono stati un gruppo di Roma dalla carriera particolarmente lunga, che passò attraverso le fasi del rock’n’roll degli anni ’50 al beat degli anni ’60 ma fu solo col passaggio alla canzonetta durante gli anni ’70 che riuscirono a guadagnare un modesto e fugace successo con brani come Voglia di mareCaro amore mio e soprattutto Coniglietto.

Il film (di cui Polselli è regista, sceneggiatore e produttore) è praticamente senza trama e quel poco che sembra esserci appare confusa: apparentemente incentrato sulle vicende di un gruppetto di giovani amici di Roma con la passione per la musica rock’n’roll e jazz e le loro vicende amorose, mentre nel frattempo se la dovranno vedere con gli adulti che odiano la musica giovanile e vogliono spingerli a suonare la cara vecchia musica classica. Tra i ragazzi, oltre ai Romans vi sono anche Franco Latini (storico doppiatore di molti cartoni animati) e una Silvana Pampanini con farlocco ed irritante accento tedesco, due attori molto poco convincenti anagraficamente per interpretare degli studenti universitari alle prime armi essendo ormai sugli “anta”, ma che in compenso rubano la scena a tutti.

Recensione di Orrore a 33 giri