L’ULTIMA SFIDA

 

 

La vicenda è ambientata in un prossimo futuro, nel momento culminante di una grave crisi internazionale che sta precipitando Russia e Stati Uniti nel baratro di un conflitto atomico e l’umanità intera verso l’inevitabile distruzione. Consapevoli del rischio che incombe sul mondo, le due opposte fazioni – superate accese resistenze interne – si accordano per decidere la contesa schierando l’uno contro l’altro, in una sfida all’ultimo sangue, due combattenti in rappresentanza di ciascun esercito.
I due soldati si daranno battaglia in un territorio neutrale avendo a disposizione un campionario di armi comuni o altamente sofisticate e godendo dell’assistenza telematica della propria base che consiglierà di volta in volta la strategia migliore per annientare il nemico.

 

Il seguente video non fa parte del sito www.cinemazoo.it,
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Titolo originale: The Final Sanction
Anno: 1990 I Paese: U.S.A.
Regia:  David A. Prior
Attori: Ted PriorRobert Z’DarRenée Cline

 

Che film, signori. CHE FILM. Lungometraggi come questo raramente se ne vedono in giro e, proprio per questo, vorrei omaggiare l’indiscusso maestro dell’action-trash con questo suo alto capolavoro di classe. Il regista in questione è David A. Prior, del quale ignoravo completamente la sua scomparsa, avvenuta purtroppo e seriamente parlando nel 2015, quando ancora Prior realizzava film con forza e coraggio. È deceduto all’età di 59 anni se può interessare a qualcuno. Tuttavia, pur omaggiandolo con questo suo lavoro (ne recensirò sicuramente altri) non posso non parlarne il modo scherzo e ironico e per questo non me ne voglia il maestro, ma è impossibile parlare di questa pellicola e non ridere o peggio, di vederla e non ridere. Trame e sceneggiature come quelle di questo capolavoro assoluto ne esistono davvero poche e parlo non del mondo, ma dell’universo, eh. Sulle capacità registiche di David Prior ci sarebbero tanti parametri e dubbi sui quali basarsi e discutere, ma comunque, così come è per Bruno Mattei o per Jesús Franco, bisogna prima conoscere almeno un pò i soggetti per capire più o meno cosa andremo a vedere. Certamente molti dei loro film non sono certamente un bel vedere ed anzi, toccano delle vette trash altissime, quasi decisamente insuperabili e dunque hanno anche un grande e grosso merito in questo, ma il punto è sempre quello: son film di merda. Certamente se uno dovesse mai chiedermi di consigliargli un action/comedy non gli consiglierei ad esempio “Corpi da Reato” (Paul Feig, 2013) con Sandra Bullock e Melissa McCarthy, ma questo “The Final Sanction”, uscito nel periodo più tamarro del cinema action: gli anni ’90, nei quali star come Stallone, Van Damme, Seagal e compagnia sfoggiavano i loro assi nella manica, con risultati straordinari e soprattutto divertentissimi, basti vedere “Tango & Cash” (Andrey Konchalovskyi & Albert Magnoli, uscito nel 1989, ma arrivato da noi nel 1990) con l’iconico due Sly-Russell. Aperta questa lunga parentesi sul mio amato cinema d’azione tamarro, andiamo finalmente a parlare di questa opera d’arte. Innanzitutto, bisogna per forza citare, o comunque menzionare il fatto che questo film sia uscito in piena “Guerra Fredda” fra USA e URSS, quindi tale prodotto risulta una grassissima presa per i fondelli ad entrambe le potenze mondiali, soprattutto nel finale, del quale però parleremo dopo. Le due nazioni sono rappresentate rispettivamente da due soldati. La super pippa cosmica Ted Prior (nonchè fratellino di David) presta il volto al soldato statunitense, tale sergente Tom Batanic. Adesso, prima di parlare del russo e non per essere pignoli, ma non potevano avere la decenza di trovargli un cognome più adatto? Proprio “Batanic”? Eh vabbè. Non ci sarebbe nulla di male in questo, peccato che nel doppiaggio italiano faccia giusto un pochetto (ma proprio poco, eh) d’acqua, visto che la sua traduzione diventa Botanic e quindi ci viene da pensare che sia qualcuno che cura le piante e quindi non un soldato pronto all’uso. Dico pronto all’uso perchè viene semplicemente usato, così come il suo avversario. Al soldato sovietico, invece, presta il suo faccione l’indimenticabile Robert Z’Dar, immancabile in qualsiasi film d’azione e presenta anche in quel capolavoro assoluto della merda di “Samurai Cop” di Amir Shervan, uscito nel ’91. Questo temibile soldato simil cyborg, simil terminator, simil non so cos’altro, si chiama Sergei (in originale Sergi, ma chissene) Schvackov ed anche lui, come il nemico, ha il grado di sergente. Tra l’altro visto che di lui non ho fatto la somiglianza, il personaggio di Prior pare un Sonny Crockett (Don Johnson) di Miami Vice col testosterone a mille, mischiato a John Rambo, che si è sparato venticinque siringhe di adrenalina ed ha preso una dozzina di volte il viagra. Non ditemi no, perchè inoltre a Don Johnson qui ci assomiglia proprio come aspetto fisico. Ciò che risulta più odioso è questo: il film dura appena 81′ minuti circa, neanche un’ora e mezza piena, e per ben quarantacinque minuti non succede niente. NIENTE! Non accade assolutamente nulla di eclatante o di importante, poichè dobbiamo vederci (per forza) quarantacinque (e dico quarantacinque) minuti di film solo per capire che i due paesi hanno deciso di organizzare questo conflitto fra due soldati in rappresentanza delle loro patrie. Scherziamo o è realtà? È realtà pura. David A. Prior l’ha fatto davvero. Quest’ultimo in questa sua pellicola ha fatto però anche una cosa che condivido davvero poco, molto meno di tutti i momenti genuinamente trash che troveremo durante la visione. Cos’è che ha fatto? In una scena, Z’Dar impugna un fucile a pompa di tipo Benelli Spas (una classica ma moderna arma italiana) e, invece di sparare com’è giusto che l’arma spari, lui spara automatico come se avesse in mano una mitragliatrice. Ora mi dovete spiegare il peeeeerchè?! Perchè una cosa simile? Per non parlare poi ovviamente di tutti i petardi che esplodono durante il film, ma che per noi dovrebbero essere granate, esplosivi al plastico e bombe a mano. Ma proprio nemmeno nei sogni lontani! Concepire un film di questo regista è davvero un’impresa eroica, ma mi commuovo troppo al fatto che lui, in punta di piedi, realizzasse, per la sua mancata passione per questo genere, film d’azione davvero improponibili (che sfortunatamente non mancano a nessuno) ma che regalano momenti assolutamente divertenti ed esileranti, per appassionati del genere, cioè quelli come me. Ah, nel poster c’è un auto da corsa? Beh, gustatevela nel poster perchè nel film non c’è. In conclusione abbiamo: una regia improponibile, una recitazione carente e piuttosto grave (anche se credo che per la peggiore recitazione non spicchi nessuno dei due protagonisti, ma Renée Cline, “attrice” molto cara a Prior), una fotografia terribile e una messa in scena con altrettanto sceneggiatura imbarazzante e terrificante. Perchè dire che i due combattenti si affronteranno in un campo di guerra neutrale se poi mi scrivete sullo schermo che si stanno ammazzando in un territorio abbandonato in Virginia, che naturalmente si trova sempre negli Stati Uniti? Boh, chi lo sa! Anche i misteri si intrecciano nei filmoni immortali di David Prior. Un film che accresce la mia cultura in questo genere e che ha tirato fuori in me tanta voglia di scrivere questa recensione e dunque di parlare di questo film. Un capolavoro totale senza voto (praticamente fuoriclasse in tutti i sensi, inclassificabile), nel quale per gioco potete fare a gara con i vostri amici a chi indovina più citazioni e più momenti rubati a “Rocky IV”, uscito nel 1985.

Scritto da Giuseppe Rocca [Filmaniac]

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