I DEMONI DELLA MENTE

 

Un uomo è trovato decapitato nella stanza dei giochi del figlio piccolo. Chi è stato a ucciderlo? Forse il suo stesso marmocchio, per ordine di qualche malvagia creatura? Un poliziotto e una psichiatra cercano di far luce sul mistero.

 

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Titolo originale: Cameron’s closet
Anno: 1988 I Paese: U.S.A.
Regia: Armand Mastroianni
Attori: Cotter SmithMel HarrisScott Curtis

 

 

CAMERON’S CLOSET (“L’armadio di Cameron”, in realtà nella versione italiana il piccolo Cameron si chiama inspiegabilmente Gabry), è con tutta evidenza un horror con i crismi della superproduzione non solo per la presenza di Carlo Rambaldi agli effetti (ma suo è solo il mostro finale, assai deludente). Lo si intuisce dal buon cast, dalla fotografia (niente di speciale ma tipica di certi prodotti commerciali), dalla cura dei particolari. E in effetti l’inizio è folgorante, con una decapitazione insolita e suggestiva. Bastano però un po’ di minuti e ci si accorge che la storia non procede. Capita esattamente quello che ti aspetti, con i cattivi massacrati (c’è una defenestrazione violentissima e ottimamente ripresa) e il piccolo protagonista che viene inquadrato sempre in modo da stimolare la tenerezza (ma dolce lo è davvero). Il regista Armand Mastroianni ce la mette tutta, purtroppo per lui la sceneggiatura (tratta dall’omonimo racconto di Gary Brandnder) non offre granché e l’interesse inevitabilmente scema quasi subito. Il rapporto tra il bambino e il poliziotto Sam Tagliaferro (Talliaferro nell’edizione americana) è di una banalità raccapricciante, così come scontata e vista mille volte è la figura della psicologa di turno. Quindi, in un simile calderone di stereotipi, non c’è che da godersi gli effetti speciali di Greg Landerer. Ma nemmeno qui c’è niente di nuovo, a dire il vero. Piacciono il bambino incollato al soffitto sospinto verso il ventilatore acceso in centro stanza, gli occhi bruciati di alcune vittime… Il finale conclude in maniera squallida un film senza colpi di scena, piatto e ripetitivo come pochi.


MARCEL M.J. DAVINOTTI JR.