LOVELY DEVILS [sub ITA]

 

Mentre Ryouko era in Europa per studiare musica, il suo ragazzo è morto in un incidente stradale. Ryouko viene internata in un ospedale psichiatrico perchè crede di aver causato la morte del fidanzato grazie ai suoi poteri psichici. Durante la guarigione, suo cognato, Kouji, decide di prendersi cura di lei, e lei va a casa sua per fare da governante per la nipote di Kouji, Alice. Alice sembra avere anch’essa poteri psichici.

 

Il seguente video non fa parte del sito www.cinemazoo.it,
ma è solamente incorporato e presente su un’altra piattaforma.

 

⚠️​ sottotitoli tradotti dal team di Cinema Zoo ⚠️​

 

 

Titolo originale: Kawai Akuma
Anno: 1982 I Paese: Giappone
Regia: Nobuhiko Ôbayashi
Attori: , ,
 

 

Si può parlare di horror come di cinema di genere (genere horror, per l’appunto), ma quando ci imbattiamo in maestri della creatività che impegnano il proprio intelletto e la propria tecnica in questo genere tanto da connotare le proprie opere di caratteristiche peculiari riconducibili a quell’autore specifico ci imbattiamo nel cinema d’autore prestato al cinema di genere. Stiamo parlando di David Cronemberg, di Lucio Fulci, di George Romero? No! Stiamo parlando di Nobuhiko Obayashi, poco conosciuto in occidente se non per il cult movie Hausu (ovvero House) editato e rieditato in home video in tutto il mondo e riconosciuto come gioiello d’avanguardia cinematografica. Obayashi si diploma nel dipartimento di arti liberali all’Università di Seijo e intraprende una carriera in sordina nel campo della pubblicità realizzando spot con attori occidentali del calibro di Catherine Deneuve, Kirk Douglas e Charles Bronson. Obayashi riesce a ottenere il premio Blu Ribbon assegnato ai nuovi registi talentuosi e con questa riconoscenza si lancia nel cinema, sposalizio che durerà fino alla fine dei suoi giorni. Il 10 Agosto del 1982 viene trasmesso dalla Nippon-TV il film Kawai Akuma (tradotto letteralmente in “demone carino”) prodotto dalla stessa emittente. La regia viene affidata dalla Nippon-TV ad Obayashi, mentre per la sceneggiatura venne scelta Machiko Nasu la quale scriverà un’altra sceneggiatura con lo stesso titolo originale nel 2018 per mio amato regista Hisayasu Sato. Ad una prima impressione pare proprio che Machiko Nasu sia stata molto influenzata dall’horror americano del 1976 Il Presagio (titolo originale The Omen) storia di un monello misantropo che si scoprirà presto essere il figlio di Satana. Possiamo affermare che Lovely Devils sia l’adattamento giapponese de Il Presagio? Si, possiamo. Non avendo molta dimestichezza con le religioni occidentali è stata cosa buona e giusta affidarsi a strani ed enigmatici poteri esp che derivano però dal cuore cattivo degli uomini. Non bisogna essere poi così eruditi sui costumi orientali, basta aver visto classici dell’horror moderno come The Grudge e The Ring per notare che tutti quei fenomeni sovrannaturali che si possono ascrivere all’immaginario orrorifico nipponico sono causati da gelosia, rancore, odio, invidia e via dicendo. Insegnamenti antichi degli anziani dei villaggi: le cattive condotte generano male. Il nostro piccolo diavolo si chiama Alice, vive in un mondo di pizzi e architetture simil vittoriane (rimandi alla evidente passione per gli horror gotici di Obayashi) e capisce che per ottenere tutto quello che vuole basta uccidere. Della coerenza e della scorrevolezza della sceneggiatura si può anche obiettare di tanto in tanto, ma in questo film quella che vince e che ruba a mani basse il titolo di aspetto preponderante, è sicuramente la fotografia. L’uso dei colori e l’uso degli ambienti è sicuramente quello che rende assolutamente vivo questo film. Una vitalità che lo rende fresco e godibile anche oggi a 40 anni dalla sua prima trasmissione. E’ risaputo che i film per la televisione non nascono con grandi budget, tuttavia l’arte di Obayashi e questa tremenda vitalità nella forza delle immagini ci consegna un’eredità di cui dobbiamo solamente essere grati e apprezzarne il gusto. In conclusione non posso esimermi dal sentirmi soddisfatto nell’aver tradotto i sottotitoli di quest’opera al fine di renderla fruibile al pubblico italiano. Buona visione.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo