SIDESHOW

 

Mentre visitano un carnevale itinerante pieno di mostri umani, gli studenti delle scuole superiori si uniscono quasi come membri permanenti.

 

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Titolo originale: Sideshow
Anno: 2000 Paese: U.S.A.
Regia: Fred Olen Ray
Attori: Jamie MartzMichael AmosScott McCann

 

 

Avventure decisamente scontate per cinque amici che al luna park incappano (un po’ come avveniva nel TUNNEL DELL’ORRORE) nel più tipico dei freakshow. Arrivati lì in doppia coppia assieme al fratello in sedia a rotelle di uno dei due ragazzi, i nostri cominciano giochicchiando e scherzando un po’ tra i baracconi, ma dopo una breve tappa dalla chiromante sfruttano i cinque biglietti omaggio regalati loro da quest’ultima per visitare lo spettacolo degli “orrori della natura”, presentati da un nano intraprendente quanto convincente nell’enfatizzare il suo spettacolo (Fondacaro). Sfilano così davanti ai loro occhi l’uomo insetto (che quando non esibisce il suo corpo stile mosca cronenberghiana si veste come l’uomo invisibile), un buzzurro col fratello affondato nella pancia che pare una creatura di Henenlotter, l’inquietante Digestina (che vive nuda in una vasca d’acido dove scioglie le cose che le danno) e infine Aelita, una conturbante spogliarellista che durante il suo personalissimo strip oltre agli abiti si toglie pure la pelle! Uno spettacolo morboso come da tradizione a cui assistere schifati, ma poi – ahilei – la “bruttina” del gruppo scompare nel nulla. La ritroviamo poco dopo a parlare col nano, che promette di regalarle un fisico da modella e la fa entrare in una capsula, dove evidentemente qualcosa accadrà. E difatti l’unico senso che si può dare al film è quello che in una bizzarra logica del contrappasso vedrà i poveri ragazzi trasformati in ciò che sognavano (anche se non nel modo che speravano), con buona parte del budget investito nei “mostruosi” effetti di make up (opera del quotato Gabe Bartalos) al servizio dell’immaginazione degli autori. Un tipico horror in stile Anni Ottanta della Full Moon di Charles Band ampiamente fuori tempo massimo, dove gli spettatori assistono più che altro allo show degli effettisti dimenticando personaggi utili solo a far metraggio come il poliziotto chiamato dai superstiti a investigare. Va detto tuttavia che il perfido nano interpretato dall’istrionico Phil Fondacaro riesce a suo modo a lasciare il segno e alcune trovate mostrano una buona inventiva (la donna senza volto, in particolare). La regia del capitano di lungo corso Fred Olen Ray garantisce quel minimo di solidità che un film così, sostanzialmente privo di una vera trama e di una sceneggiatura decente, necessitava. Quindi nel complesso – e al netto dei chiari limiti imposti dal budget – un horror vecchio stampo che potrà soddisfare gli amanti dei B-movies semplici e genuini di allora o magari dei vecchi RACCONTI DELLA CRIPTA (a proposito, non poteva mancare anche in quelli un episodio in tema, si intitolava LOWER BERTH).
MARCEL M.J. DAVINOTTI JR.

Recensione da Il Davinotti