GUINEA PIG: DEVIL’S EXPERIMENT [sub ITA]

 

un mediometraggio di circa mezz’ora che vede come protagonisti un gruppo di ragazzi che rapiscono e torturano una donna allo scopo di sperimentare quanto possa resistere il corpo umano al dolore.

 

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Titolo originale: Guinea Pig: Ginî piggu – Akuma no jikken
Anno: 1985 I Paese: Giappone
Regia: Satoru Ogura
Attori: ?

 

 

Primo di una lunga serie, Guinea Pig – The Devil Experiment: ovvero Cavia da laboratorio – il diabolico esperimento, titolo che potrebbe fuorviare, poichè nella pellicola non ci sono né scienziati, né dottori, né esperimenti e nemmeno diavoli (in realtà l’esperimento si riferisce a quanto realmente un essere umano può resistere a determinate torture n.d.r.).Recensire un mediometraggio indipendente che fugge ogni regola di sceneggiatura classica, non è per niente un’impresa facile. La trama è riassumibile senza nulla omettere in poche semplici parole: una ragazza è stata rapita da un gruppo di giovani che la torturano spietatamente.L’impressione che si ha, una volta schiacciato il tasto play, è davvero quella di essere incappati in materiale prodotto in casa, da un qualche psicopatico, cosa di cui dovrebbe andare fiero l’autore di questo finto snuff (Satoru Ogura, divenuto poi produttore di numerosi horror giapponesi). Arrivati a questo punto, la domanda che dovrebbe sorgere spontanea è: stiamo parlando di cinema? Credo che Guinea pig sia più vicino alla video arte che al cinema vero e proprio. Certo è che Ogura ha un’idea dell’arte molto lontana dalla mia. Infatti, il problema principale davanti a un prodotto del genere è il pubblico di riferimento; perché un fan de L’esorcista o di Shining ma anche di Hellraiser, dovrebbe gradire una cosa come Guinea pig? Parlare di paura mi sembra abbastanza sbagliato, sicuramente la visione disturba, anche per via degli effetti speciali che, nonostante la produzione povera, sono stati molto ben curati, tanto da risultare credibili anche a un occhio abituato al genere. La controindicazione è che a differenza di un horror classico, come ad esempio La Casa, dove il cervello codifica automaticamente ciò che vediamo come frutto del lavoro di un tecnico degli effetti speciali, in un video alternativo come Guinea pig, lo spettatore assiduo del cinema dell’orrore non potrà proprio fare a meno di cercare l’imperfezione che gli permetta di svelare la messa in scena. Uno spettatore occasionale invece difficilmente incapperà mai in un film simile.
Al di là degli ottimi effetti e della bravura degli interpreti, gli elementi che ci permettono di scoprire l’imbroglio sono parecchi, come il sonoro o, soprattutto, il montaggio e le varie soggettive.Una volta che alla domanda … oh mio Dio, ma è tutto finto sì? … sarà data una risposta positiva, non resterà che sorbirsi una buona mezz’ora di noia. A parte ciò, Guinea pig è del tutto privo di colpi di scena e ha ben poco da dire, sia sul fronte comunicativo (persino il nipote affezionato August underground, propone una chiave di lettura più profonda) che su quello registico.In conclusione si può metterla così: il voto è un mio parere, inevitabilmente personale sulla pellicola in questione di cui non voglio però sconsigliare la visione a nessuno. Spero di aver dato al vecchio abbonato del cinema splatter (l’unico, come già detto, cui può interessare Guinea pig) tutti gli elementi per decidere di testa sua, se valga la pena di spendere quaranta minuti per la visione, oltre che qualche settimana per scovare questo video piuttosto raro.Curiosità: Si vocifera che nella collezione di VHS del serial killer giapponese Tsutomu Miyazaki vennero trovati i primi cinque capitoli di Guinea Pig e che Tsutomu traesse spunto da alcune sequenze per i suoi efferati omicidi. Per questo motivo la serie venne bandita in Giappone.”

Scritto da m.Dellamorte [Splattercontainer.com]