THE DAY AFTER – IL GIORNO DOPO

 

Sulla città di Lawrence (Texas) cadono tre dei trecento missili con testata nucleare che i sovietici hanno lanciato sugli USA.

 

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Titolo originale: The Day After
Anno: 1983 I Paese: U.S.A.
Regia: 
Attori: , ,


Sinceramente non ne avevo mai sentito parlare fino ad un anno fa, quando dei miei colleghi di lavoro, un pò più grandicelli di me e da ragazzini rimasti traumatizzati dal film, me lo consigliarono.
Che dire, anche se rivisto oggi non dev’essere la stessa cosa, è innegabile che l’opera al tempo potesse fare il suo effetto ed allarmare fortemente la gente, visto che le paure più comuni dell’epoca e le terribili conseguenze che l’atomica avrebbe potuto causare qui vengono messe in scena in maniera tremendamente reale e sconvolgente. Questo anche grazie al periodo in cui il film fu girato, cioè in un anno in cui la guerra fredda, sebbene fosse lentamente in fase calante, stava comunque prendendo una brutta piega, con le due superpotenze che tenevano praticamente il mondo in pugno con un fortissimo diverbio politico ed ideologico dove sarebbe bastato un niente a far precipitare la situazione.

Bisogna dire che sul piano emozionale il film riesce a fare un ottimo lavoro; purtroppo non si può dire lo stesso sul piano tecnico: la regia è lenta, piatta e limitata, la sceneggiatura stereotipata e basilare, gli attori poco convincenti (a parte Guttenberg), e la prima parte del film non si discosta per niente dal noioso schema narrativo dei vari “Inferno di Cristallo”, “Poseidon”, “Terremoto” o “Airport”, con la classica banale introduzione ai vari personaggi (alcuni inspiegabilmente entrano in scena e poi scompaiono senza lasciare la minima traccia) e le loro storie di scarso interesse. Anche l’attacco dei missili, nonostante all’inizio sia ben fatto (agghiacciante il boato accecante sopra il cielo della città che manda prima in tilt l’elettricità e che poi nel giro di pochi secondi viene seguito dalle spaventose esplosioni), perde subito in efficacia quando ricorre per 3/4 ad immagini di repertorio prese da documentari.
Come già detto però, il film risulta molto più potente emozionalmente (ed interessante) per l’impatto devastante delle immagini che per la storia in sè; ed è proprio nella terribile e consigliata seconda parte, precisamente da quando la cittadina entra in stato di emergenza, che il film prende quota e spiazza lo spettatore con una serie di forti pugni allo stomaco, sia poco prima dell’attacco, con la gente disperata che corre dappertutto nel caos e disordine più totale senza sapere dove nascondersi, sia subito dopo, con la città ridotta ad un cumulo di morti e macerie dove il manipolo di sopravvissuti ormai regredito ad uno stadio primitivo e quasi barbaro cerca di tirare avanti giorno dopo giorno mentre l’effetto delle radiazioni se li sta inevitabilmente portando via un pezzo alla volta.
In conclusione, un film decisamente sopra la media di un normale tv movie, socialmente riuscito nel suo intento, molto sconvolgente, ma dalle qualità tecniche abbastanza scadenti che il passare del tempo ha doverosamente accentuato. C’è da dire però che ancora oggi, se paragonato a stupidi blockbusters da 50 milioni di dollari, fa ancora la sua bella figura.

Un’agghiacciante e straziante destino che siamo fortunatamente riusciti ad evitare (per ora).

Recensione da Filmscoop.it