LESSON OF THE EVIL [sub ITA]

 

Un popolare insegnante del liceo organizza un piano estremo per risolvere il problema del bullismo e del cattivo comportamento di alcuni elementi del corpo studentesco.

 

Il seguente video non fa parte del sito www.cinemazoo.it,
ma è solamente incorporato e presente su un’altra piattaforma.

 

 

Titolo originale: Aku no kyôten
Anno: 2012 I Paese: Giappone
Regia: Takashi Miike
Attori: Hideaki ItôTakehiro HiraMayu Matsuoka
 

Visivamente, è qualcosa di eccezionale.
Poi, parlando di altri sensi, tutto è più facile con quella “Moritat” di Brecht. Che genio.
Diciamo che la prima parte lascia un po’ a desiderare … è lenta, noiosa, fa vedere grandi cose, cose che ti fan capire di esser davanti al lavoro di un gran regista che ha avuto una buona ispirazione … ma ad un ritmo troppo blando.
Poi, ad un certo punto, l’aria da thriller va a *******. E, paradossalmente, succede per un imprevisto al nostro protagonista psicotico. Non male eh? L’idea di un falso imprevisto nella trama che cambia un film da thriller semi-serio a horror/splatter intriso di humour nero … beh, non è da tutti. Sempre che sia così poi, perché in realtà tutto sembra un evento programmato sin dal principio. E questa sorta di imprevisto diegetico che cambia un copione si mescola a quella canzoncina dell’Opera da tre soldi, che non si capisce quasi mai quanto sia diegetica o d’accompagnamento. Miike, Miike …
Penso che “Lesson of the evil” sia la conferma di un fatto compiuto: sarebbe meglio smetterla di parlare di Miike come del “Tarantino asiatico”, e rendersi conto che Tarantino piuttosto sia una sorta di Miike occidentale.
C’è comunque qualcosa che non quadra nello svolgimento: quel riferimento a Huginn e Muninn mai del tutto chiarificato (l’uccisione del primo e la sopravvivenza del secondo/ragazza?); la tizia che chiede urlando ad un tizio che ha appena massacrato una scuola se l’amico è ancora vivo; la microspia in aula … e qualcos’altro qua e là.
Però sia queste ******/incongruenze, alcune trattate superficialmente, altre platealmente da teen movie, sia quello strano finale che fa storcere il naso, sia la lentezza iniziale, vengono scusate per quel che è il film a 360°: arte di fare cinema all’interno di un delirio schizoide coi contro*****.
Da evitare se si cerca qualcosa di serio dal punto di vista della trama, da vedere assolutamente se si cerca Miike.

Recensione da Filmscoop.it