OZONE: ATTACK OF THE REDNECK MUTANTS [sub ITA]

 

Un gas sprigionatosi da una fabbrica di oli vegetali che si rifrangono sui raggi del sole trasformano una pacifica comunità di contadini in un covo di belve mutanti assetate di sangue.

 

Il seguente video non fa parte del sito www.cinemazoo.it,
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⚠️​ sottotitoli tradotti dal team di Cinema Zoo ⚠️​

 

 

Titolo originale: Ozone: The Attack of the Redneck Mutants
Anno: 1986 I Paese: U.S.A.
Regia: Matt Devlen
Attori:  Scott DavisBlue ThompsonBrad McCormick 
 

 

Prima di vedere OZONE forse non tutti si erano resi conto di quanto fosse difficile, per un horror indipendente senza idee, raggiungere la canonica o ora e mezza. Una volta vistolo tutto appare chiaro: un film così è costretto a mostrare per un bel periodo una casalinga che lava i piatti, per un paio di minuti una vecchina che manda baci a un pesce; se c’è da inseguire un tacchino per casa si va avanti una vita, se un uomo vomita lo fa per almeno tre minuti e senza sosta. Ogni scena, anche la più stupida, dura in pratica dieci volte più del normale, con fasi di noia abissale per il povero spettatore. L’incipit ricorda molto il glorioso MACCHIE SOLARI del nostro Crispino, con gli effetti di un gas sprigionatosi da una fabbrica di oli vegetali che si rifrangono sui raggi del sole: incredibilmente ne consegue che la fascia di ozono si buca e in un paesello degli States i contadini del titolo si trasformano belve assetate di sangue. Perché solo lì? Non lo sa nessuno ma poco importa. A farne le spese sono un ragazzo e una ragazza che passano in auto, i quali finiranno in mezzo alle lotte tra vicini di casa ridotti a mutanti (mah) dall’aspetto schifoso. Lo splatter abbonda, ma è limitato a perenni attacchi di vomito e a secchiate di sangue sui muri che si accompagnano ad agguati consumati spesso fuori campo. Per il resto graida e “ruggiti” si sprecano diventando la vera colonna sonora di un film chiaramente amatoriale, lento come pochi (quasi impossibile non usare il fast forward), stiracchiatissimo in ogni scena, recitato male e “sensatamente” splatter solo nell’ultimo quarto d’ora. 

Recensione da Il Davinotti