FUGA DAL BRONX

Trama: Una società di costruzioni ha deciso di radere al suolo il quartiere del Bronx a New York per realizzare una colossale speculazione edilizia. Gli abitanti che ci stanno vengono semplicemente comprati. Coloro che si oppongono devono invece vedersela con lo squadrone della morte dei “disinfestatori”. Tra gli oppositori c’è una banda che vive nel sottosuolo, ben decisa a resistere

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Titolo originale: Fuga dal Bronx dal Bronx
Anno: 1983 I Paese: Italia
Regia: Enzo G. Castellari
Attori: Mark GregoryHenry SilvaValeria D’Obici 
 

Un anno dal primo episodio Castellari torna nel “suo” Bronx e sforna un capolavoro action epico che non risparmia scene da cineteca del FilmBrutto.
Conclusasi la guerra fra le bande, il Bronx è adesso una zona completamente in rovina che una multinazionale guidata da uomini senza scrupoli vuole radere al suolo per costruire un lussuoso quartiere residenziale. Millantando la promessa di nuovi alloggi dati come compensazione ai poveri abitanti, la multinazionale porta avanti uno sterminio porta a porta sotto le mentite spoglie di una disinfestazione condotta in realtà coi lanciafiamme, genocidio al quale né i pochi abitanti rimasti né i superstiti delle bande rintanatesi nelle intricate fognature sembrano poter mettere freno. Ma il prode Trash sale ancora una volta alla ribalta e, con l’aiuto dell’istrionico Strike e di una giornalista ribelle, riuscirà a portare a termine il folle piano di rapire il presidente della multinazionale scatenando la rivolta del quartiere intero che lascerà pochi sopravvissuti sia fra gli “straccioni” che fra i mercenari.
Questo film rappresenta senza dubbio un tributo al topos dell’uomo bruciato: chi ama vedere uomini (e pupazzi) contorcersi avvolti dalle fiamme avrà di che stroppicciarsi gli occhi dall’incredulità, tante sono le occasioni in cui potrà ammirarli. Oltre che delle gesta dei soldati della disinfestazione, che si avvalgono dei loro lanciafiamme con solerzia e professionalità, godiamo infatti anche di un paio di esplosioni umane nelle quali i manichini disseminano ogni dove i loro pezzi. Ma ogni cosa in questo film sembra avere una pericolosa tendenza ad esplodere: basta infatti un colpo di pistola e… boom! Auto (vedi la Spider, o per meglio dire il modellino, del vicepresidente), furgoncini e perfino un elicottero, con tanto di manichini che rigidamente precipitano a terra, partecipano a questa gioiosa e pirotecnica danza accompagnata in maniera armoniosa dalle capriole stilisticamente perfette degli acrobati. Come se non bastasse tutto ciò è con il massiccio ricorso agli esplosivi che Trash e Strike arginano l’avanzata dei mercenari nelle fogne, regalando ad ogni botto una risata.
Il film non è mai sotto ritmo e Castellari dosa bene anche gli scontri a fuoco ed i corpo a corpo, che ci deliziano con un paio di teste spiaccicate. Più che i costumi dei masnadieri delle bande fanno scalpore i caschi da motociclisti perennemente appannati dei mercenari della multinazionale, già abbastanza ridicoli nelle loro tutine grigie.
Storico è il cameo di Moana Pozzi così come una delle poche frasi che le viene rivolta “Moana, che cazzo fai qui?”.
Disinvolta la prova degli attori a parte il solito Trash, che non riesce ad essere convincente nemmeno nella disperazione che dovrebbe trasmettere di fronte al manichino di legno che rappresenta il padre carbonizzato.
Da non perdere!

recensione da Filmbrutti