THE DEAD AND THE DEADLY

Wah Li (Sammo Hung), chiamato dagli amici “Fat Boy” vive in una scuola di arti marziali assieme agli altri allievi, sotto la tutela di suo zio (Ching-Ying Lam), un prete taoista. Quando il cadavere di un amico comune, Ma Lun Chio, viene portato al villaggio dalla sua nuova moglie, Wah Li comincia a indagare sulla strana vicenda, vedendo questa donna incinta e sapendo che Lun Chio era impotente. Le cose non sono affatto ciò che sembrano.

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Lingua:  /  SUB 

Titolo originale: Ren xia ren
Anno: 1982 I Paese: Hong Kong
Regia: Wu Ma
Attori:  Sammo Kam-Bo HungWu MaChing-Ying Lamd
 

Dopo il successo di Spooky Encounters e la conseguente nascita del genere comedy/horror jiangshi, il produttore della Golden Harvest Raymond Chow e Sammo Hung decidono di ripetere l’ operazione, questa volta dando la priorità all’ elemento comico e meno a quello horrorifico. Per chi non ne fosse a conoscenza il jiangshi è un genere di film basati sul folklore cinese dove preti taoisti manovrano cadaveri assomiglianti agli zombi / vampiri occidentali. Questi morti viventi in questa pellicola a dire il vero non appaiono, ma comunque a parte questo gli stilemi del genere sono tutti presenti. Il film ha uno stile basico e molto schematico, la regia infatti da Hung (che recita la parte del protagonista e ricopre il ruolo di coreografo delle scene di arti marziali) passa a Wu Ma, una figura storica del cinema honkonghese che qui interpreta anche la spalla del protagonista, ovvero il morto/finto morto. Le scene di kung fu ci sono ma come detto prima, il leit motiv principale del film sono le situazioni assurde in cui si caccia Hung. L’ immancabile Ching-Ying Lam, truccato abbestia, interpreta la figura iconica del prete taoista, figura che gli rimarrà incollata a vita e che farà il successo dell’ attore dandogli lavoro per anni, nelle vesti del prete monociglio per la serie Mr.Vampire e i suoi relativi spin-off. Ho dato la sufficienza a questo film non perchè non mi sia piaciuto, ma perchè rispetto ad altri dello stesso genere, risulta un po’ sottotono, contando che lo spettatore da un film del genere si aspetta giustamente un po’ più di kung fu e piroette varie. Una gradevole pellicola, una visione basta e avanza.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo