NON GUARDARE IN CANTINA

Una giovane infermiera, Charlotte Beale, viene assunta nella clinica psichiatrica del dottor Stephens, nella quale, nei giorni precedenti il suo arrivo, un paziente ha inferto al medico un colpo d’ascia alle spalle, e la sua infermiera è stata strangolata da una delle dementi. Accolta dalla dottoressa Masters, che le comunica la morte di Stephens, Charlotte inizia il suo lavoro, funestato ben presto da alcuni atroci fatti di sangue: una povera vecchia ha la lingua mozzata, il cadavere sfigurato di un operaio dei telefoni viene ritrovato in uno sgabuzzino, una giovane ricoverata muore a causa di un punteruolo conficcatole in un occhio. Da una paziente, Charlotte apprende che quei delitti sono opera della dottoressa Masters, che è, in realtà, una pazza come tutti gli altri, sostituitasi a Stephens, che è ancora vivo ed è relegato in cantina…

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Titolo originale: The Forgotten
Anno: 1989 I Paese: U.S.A.
Regia: S.F. Brownrigg
Attori:  Bill McGheeJessie Lee FultonRobert Dracup 
 

Una aperta critica al sistema medico, con messa a fuoco sui sistemi di correzione, troppo permessivi, di alcuni (all’epoca)  istituti per disabili psichici. Il regista crea un clima disturbante, distorto, volutamente sgradevole: facilitato, in questo, da un tema sempre spaventoso che è dato dal limite, il confine, il perimetro tra follia e ragione. Non sempre di facile codifica e definizione.

Gli attori se la cavano bene, il regista sa posizionare la macchina da presa e spesso offre silenti e perturbanti -nonché brevissimi- piani sequenza di corridoi e scalinate (quella che porta in cantina ci è svelata negli ultimi 5 minuti). Certo il prodotto non è di intrattenimento in senso stretto ma vuole, a suo modo, veicolare un significato e, per farlo, utilizza un sistema impopolare come quello del disgusto e dell’iperbole. Violentissimo per l’epoca (almeno nel delirante finale con linciaggio prolungato) oggi appare piuttosto datato e anche sgodevole da visionare. Ma questo non dovrebbe essere un difetto dato che le intenzioni del regista sembrerebbero essere state proprio queste.

Film di nicchia dunque, consigliato agli amanti dell’horror ospedaliero degli anni ’70 e ’80, con particolare riferimento ai cultori di Pete Walker, un iconoclasta regista inglese che solo l’anno successivo (1974) realizza con Nero criminale un film dalle tematiche pressochè identiche a questo Non guardare in cantina.

Recensione da FilmTV