Il giovane dottore Timur Frank sostiene che la vera forza sullo spirito è la mente, a dispetto della  Association of Spirit Lovers. Dopo aver scoperto di avere un parente nobile, il barone Fredirik Von Frankenstein, si trasferisce nel castello del nonno e ne scopre i manoscritti dove è scritta la ricetta per resuscitare i morti. Assieme al gobbo Fatin e la segretaria Ayla inizia a seguire le orme del nonno.

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Non crederete ai vostri occhi, ma è proprio così. Il regista turco Nejat Saydam girò un ennesimo film scopiazzato da un successo hollywoodiano come si usava fare negli anni ’70 e ’80 in un paese che non badava tanto a problemi di copyright, ma favoriva l’industria cinematografica con queste “leggi” poco repressive. Incredibilmente il film copiato non è L’Esorcista o Shining questa volta, ma il capolavoro di Mel Brooks Frankenstein Junior, uscito solamente un anno prima (nel 1974). Quello che risulta incedibile è la quasi maniacalità della scopiazzatura, avvenuta scena per scena. Non possiamo sapere se anche le battute siano le medesime perchè non esistono i sottotitoli per questo film, ma se avete visto il film di Brooks, potete già immaginarvi i dialoghi e onestamente questo film non merita una visione troppo attenta, ma più che altro una scorsa veloce per farsi due risate. La cosa più imbarazzante è certamente il mostro di Frankenstein, che non somiglia per nulla nè a Boris Karloff, nè a Peter Boyle, nè ad un qualsiasi mostro! Sembra un alcolizzato e basta. Buona visione comunque.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo