Vic Heil è irresistibilmente attratto da una pistola Luger 9 mm, reliquia nazista che possiede un entità maligna, la pistola si impadronisce della mente del suo ultimo proprietario e con dei flash fa vedere morti violente del passato…per farla breve la pistola di fonde con la sua mano e lui va in giro a fare lo “sparatutto”.

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Horror straight-to-cestone con le stesse premesse de L’arma di Squitieri; il resto lo spoilera il titolo, col protagonista ridotto come il Woods inneggiante alla nuova carne (ma con effetti alla Basket case) che semina il panico tra gi amici in vacanza in campagna. La trama diverte più del film, catatonico quanto il suo protagonista e a poco servono le soggettive dalla canna della pistola e i flashback nazi. Nudi zero, splatter che si affaccia timidissimo nel finale. Con bontà, salviamo le musiche in apertura e chiusura e il simpatico finale.

Recensione da Il Davinotti