CELLULAR BOYFRIEND

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Un gioco per cellulare spopola tra le adolescenti, si tratta di iniziare una relazione con un avatar maschile a cui bisogna relazionarsi come un vero fidanzato. Se il punteggio personale scende a zero oppure raggiunge il massimo di 100, il giocatore muore in circostanze misteriose. Ueno (Umika Kawashima) non crede a queste cose, ma una sua amica le fa provare il gioco…

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Lingua:  sub

Titolo originale: Keitai Kareshi
Anno: 2009 I Paese: Giappone
Regia: Shinju Funabiki
Attori: Umika KawashimaAki AsakuraMaki Aizawa

Il prolifico mercato delle produzioni j-horror, dopo l’ esplosione del genere durante gli anni 2000, è ormai arrivato (alla saturazione?) alla specializzazione del genere proponendo molteplici sotto-generi e svariate variazioni sul tema. Se si parla di Giappone e di orrore si parla quasi esclusivamente di fantasmi (ragione da ricercare principalmente guardando alla religione più diffusa dell’ isola, quella shintoista). Il pubblico è ormai pronto per un nuovo sotto- genere del sotto-genere “fantasmi tra i banchi di scuola”, e quale occasione migliore per una bella trasposizione cinematografica del manga scritto da Kagen, ovvero Cellular Boyfriend? L’ operazione ha la grande pretesa di unire tecnologie popolari tra i giovani come le chat e i giochi da cellulare al mistero e all’ orrore. Riprova che i giapponesi stanno veramente male. Ma come si fa ad avere un’ idea del genere? Attenzione a non commettere l’ errore di incasellare la Cellular Boyfirend come un “game horror” (vedi Battle RoyaleTokyo Gore SchoolDeath TubeX Game), perchè più che altro si tratta di un film fabbricato apposta per studesse in piena adolescenza (le protagonista vanno dai 16 ai 17 anni), quindi come lo vogliate chiamare, non importa, l’ importante è che sappiate scegliere, una volta informati: è un film per ragazzine. I temi trattati girano tutti attorno al trovare l’ anima gemella, a vecchie storie d’ amore, a vere e false amicizie. Le kills sono tutte alla Final Destination e non sono granchè curate, segnale che non è proprio quello il climax a cui gli autori volevano dare importanza. Vi dirò la mia opinione personale: a 15 minuti dal film volevo scaricare il mio cellular boyfriend e arrivare subito a zero insultandolo e morendo istantaneamente. Meglio così che di noia. Invece ho resistito e dopo 23 minuti dall’ inizio ecco finalmente la prima sequenza che si può vagamente definire horror. Mio Dio. Comunque questa rimane la mia opinione, se siete molto sensibili agli horror e vi inquietate facilmente allora forse passerete sopra le scene tragicomiche involontarie e la pena che vi farà l’ attore che interpreta l’ investigatore del caso. Vi spaventerete soprattutto dopo la prima ora. C’è anche un seguito. Sarà una noia mortale. Datemi dell’ LSD e ve lo recensisco.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo