THE LABYRINTH [sub ITA]

 

Tre studenti, Hoshino (Takeshi Maya), Tachibana (Yuusuke Mikado) e Keiko (Hitomi Shiraishi) si recano in visita a un’antica e misteriosa città  cinese, alla ricerca di una pozione che dona l’eterna giovinezza. Ma una volta giunti a destinazione, Hoshino viene attaccato da una creatura per metà  invisibile, che lo separa dai suoi amici. Viene forzato a bere una pozione il cui effetto devastante lo fa diventare invisibile e ogni qualvolta lui si ecciti sessualmente lo trasforma in un mostro deforme stupratore.

 

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Titolo originale: Meikyuu: Toumeijin
Anno: 1995 I Paese: Giappone
Regista: Younosuke Minamoto
Attori: Hitomi Shiraishi, Takeshi Maya, Yuusuke Mikado,

 

 

Ci sarebbero moltissime cose da dire su questo sconosciutissimo The Labirynth (talmente sconosciuto da risultare invisibile persino a imdb), dal titolo internazionale completo The Labirynth: Invisible people. Quello che salta di più all’attenzione dello spettatore è sicuramente la commistione di più generi, come l’horror, l’erotico e la commedia. Caratteristiche tipiche del cinema di Hong Kong, ma qui abbiamo a che fare con un film giapponese. Un j-horror quindi che però non può non strizzare l’occhio ai cugini della terra ferma, poichè alambicchi e pozioni magiche sono spesso emanazioni della cultura tradizionale cinese. Un Paese molto superstizioso che utilizza sempre spirit e fantasmi per popolare storie dell’orrore. L’elemento giapponese è sicuramente caratterizzato dalla trasformazione (come i supereroi dei manga) e in particolare alla trasformazione come pretesto per giustificare siparetti a sfondo sessuali anche piuttosto spinti e al limite della vergogna come uno stupro nel bel mezzo della pellicola, fatto passare come acqua di rose. Non uno stupro alla Urotsukidoji, ovvero con un mostro delirante che spara tentacoli a destra e a manca, quello avviene dopo. Non voglio dilungarmi più di tanto su questa assurdità, ma preferisco lasciarvi la visione di questa pellicola assolutamente bizzarra dalle molteplici facce, come se lo scrittore avesse più o meno alcuni disordini di personalità. E così può benissimo essere. Godete.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo