OH, MIO DIO! MIA MADRE E’ CANNIBALE

In una piccola cittadina della provincia americana – focolaio di pregiudizi e ipocrisie – alcune madri, divorziate o vedove e ciascuna poco morigerata nelle abitudini sessuali, sono vittime di un misterioso virus che le spinge irrazionalmente a nutrire appetiti cannibaleschi nei confronti dei loro stessi figli. Quando si scopre che l’infezione è stata diffusa ad arte da un esaltato, deciso a punire la dilagante promiscuità sessuale, i ragazzi che si sentono nel mirino delle loro insaziabili madri si armano di iniezioni ricolme dell’antidoto che un gruppo di medici ha avventurosamente scoperto.

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Titolo originale: Flesh-Eating Mothers 
Anno: 1988 I Paese: U.S.A.
Regia:  James Aviles Martin
Attori: Robert Lee OliverDonatella HechtNeal Rosen 
 

Innanzitutto, prima di analizzare gli aspetti negativi, possiamo dire che il film vanta almeno una storia particolare. Scritto e diretto da un esordiente James Aviles Martin, Flesh Eating Mothers, è un miscuglio di messaggi e critiche sociali contro l’adulterio, le malattie sessuali e temi religiosi rappresentati in chiave di commedia horror-demenziale. Scelta non tanto fortunata considerando le numerose critiche che la pellicola ha subito: risulta infatti che proprio a causa delle tematiche affrontate, sopratutto quelle di natura religiosa, Flesh Eating Mothers abbia dovuto attendere alcuni anni prima che il suo regista nel 1989 riuscisse a trovare qualcuno disposto a distribuire il suo lavoro. Sceneggiatura e storia sembrano scritte da un giorno all’altro e durante lo svolgimento del film si notano numerose scopiazzature da altri slasher movie. La cosa che però lascia maggiormente perplessi è la totale mancanza di logica di alcune scene, come quella in cui un ragazzo che, inseguito nella scuola da una delle donne cannibali, deciderà tranquillamente di fermarsi a fare i suoi bisogni nel bagno. Le note più dolenti che fanno sprofondare la pellicola nel baratro del trash sono i dialoghi idioti e spesso fuori luogo ma sopratutto una recitazione davvero penosa ed inespressiva, fattore sicuramente dovuto al ristretto budget a disposizione che ha permesso di ingaggiare un cast povero e praticamente alle prime armi. Non mancano scene splatter, come corpi fatti a pezzi e divorati (da segnalare la scena clue nella quale una donna cannibale allarga all’inverosimile la bocca per mangiare meglio il marito), tutti effetti in parte soddisfacenti creati da Carl Sorensen, l’unico di tutta la crew con un pò di esperienza alle spalle.

Lo svolgimento di Flesh Eating Mothers è alquanto ripetitivo e le pessime musichette che lo accompagnano sembrano prese da basi strumentali di una pianola. Più che cannibali le madri diventano una sorta di zombi, considerato l’aspetto ed il comportamento, anche se parlano come persone normali. Non c’è da stupirsi che il film non abbia avuto il successo sperato e che nè il regista nè gli attori abbiano più lavorato ad altri progetti cinematografici. La pellicola lascia anche un interrogativo insoluto:Da dove viene quel virus? Perchè quello pseudo play-boy ne è portatore?. Considerato lo spessore di Flesh Eating Mothers, anche questioni semplici come sapere cosa mangerete a pranzo o a cena diventeranno decisamente più importanti.

Recensione da Splattercontainer.com