HOUSE IV: PRESENZE IMPALPABILI

Kelly va a vivere nella casa che apparteneva al marito che è morto da poco. Da quel momento si verificano strani fenomeni attribuibili al defunto, la cui anima si troverebbe imprigionata in una sorgente essiccata che si trova sotto l’abitazione.

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Titolo originale: House IV
Anno: 1992 I Paese: U.S.A.
Regia: Lewis Abernathy
Attori: Terri TreasWilliam KattScott Burkholder
 

L’onda lunga del filone horror anni ’80 partorisce questo lungometraggio alquanto pulito, sospeso a metà fra ridicoli tentativi di spaventare lo spettatore ed un patetismo decisamente adolescenziale che lo declassano quasi nella categoria Teen Movie.
Fin dal titolo è palese l’intenzione di attingere alla ultra-abusata situazione della casa maledetta, che in questo caso tormenta una povera donna con “terribili” allucinazioni dietro alle quali sembra esserci un’entità maligna che vuole portarla alla pazzia.
In realtà a guidare le danze è il defunto marito della donna che vuole proteggerla dalle delinquenziali mire del fratellastro sulla casa suddetta.
Già qui emerge il paradosso della sceneggiatura: perché il marito tramite queste allucinazioni prima spaventa a morte moglie e figlia per poi svelare che l’incidente che ha causato la sua morte è stato provocato dal fratellastro stesso? E perché prima mette a repentaglio la vita della figlia rendendone difficile il salvataggio nell’incendio finale e poi fa consegnare il fratellastro alla polizia risolvendo la situazione sempre tramite un’allucinazione che lo fa confessare i suoi crimini alla polizia?
Resta il fatto che mentre vi porrete queste essenziali domande e cercherete di capire a cosa serva la presenza saltuaria del santone Indiano e quale sia la reale funzione della pietra sacrale sotterrata nella cantina della casa, il film scorre piacevolmente fra una allucinazione demenziale e l’altra (veramente esilarante quella della pizza che parla) fino al risolutivo finale nel quale la casa maledetta (o protetta?) dagli spiriti verrà distrutta, oltre che da un incendio, da un poderoso getto d’acqua posticcio che sgorga dal geyser nascosto dalla enigmatica pietra sacrale (e dai! Anche essa aveva dunque la sua funzione pressurizzante!).
Nella tranquilla banalità di trama e sceneggiatura emergono comunque la presenza dell’attore che impersonava Ralph supermaxieroe nelle vesti del babbo defunto ed il grottesco e malvagio personaggio del sig. Gozzo, un nano deforme con una pappagorgia incredibile, dalla quale riesce ad estrarre uno schifoso pus che il fratellastro cattivo dovrà ingoiare a forza quale punizione del suo fallimento criminale.

Scritto da Marchiño [Filmbrutti.com]