KILLER CROCODILE

Su un’isoletta dei Caraibi sei giovani ecologisti trovano un coccodrillo di dimensioni e ferocia smisurate, forse nato da una contaminazione radioattiva dovuta all’incuria dell’uomo. Horror catastrofico ecologico di produzione italiana (il regista è Fabrizio De Angelis sotto pseudonimo), con la vecchia star di Hollywood Van Johnson.

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Titolo originale: Killer Crocodile
Anno: 1989 I Paese: Italia
Regia:  Fabrizio De Angelis (accreditato come Larry Ludman)
Attori:  Richard Anthony CrennaPietro GenuardiJohn Harper
 

Certe cose ai giorni nostri non sarebbero possibili, la Asylum si metterebbe le mani nei capelli al solo pensiero di realizzare un mockbuster di Alligator 8 anni dopo. Eppure noi italiani, negli anni d’oro del cinemaccio, non ci fermavamo a certe sottigliezze. E decisamente il nostro Killer Crocodile riesce comunque ad ispirare una certa simpatica tenerezza con quel faccione di cartapesta realizzato da Giannetto de Rossi, di cui vediamo principalmente la sagoma a pelo d’acqua e le zampone scagliose. Per il resto il regista/produttore Fabrizio De Angelis, che amava firmarsi con lo pseudonimo di Larry Ludman, gira gli attacchi del rettile principalmente in soggettiva all’interno di un fiumiciattolo marrone dove un gruppo di giovani ambientalisti della domenica scopre che vengono rilasciati bidoni di una sostanza altamente radioattiva. La cosa divertente (ma anche no) è che dopo aver scoperto i fusti in mezzo all’acqua, i nostri eroi non è che si allontanano, no, decidono di passare la notte di fianco ai bidoni. Con queste premesse non potevamo aspettarci che la prima vittima fosse il cagnolino cagacazzo che abbaia a ripetizione sulla barca, seguito da una giovane mulatta che viene ritrovata maciullata. Il losco trafficante Richard Crenna asserisce che la vittima è stata colpita da un’elica a motore. Per fortuna giunge il prode cacciatore dundee Ennio Girolami che riconosce subito i morsi di un gigantesco coccodrillo. Del resto il rettilone non tarda a palesarsi nel villaggio assalendo una dolce bambina, la quale, aggrappata alla banchisa, sopra le fauci del mostro, deve sorbirsi i maldestri tentativi di salvataggio da parte della gente del posto, tentativi talmente idioti (cioè uno si butta in acqua per spingerla da sotto) che giustamente hanno come unica conseguenza la morte dei salvatori.Dapprima gli ambientalisti cercano di opporsi alla caccia del coccodrillo, asserendo che si tratta di una specie unica in via d’estinzione. Poi dopo che il mostro se magna un paio dei loro amici anche il più ostinato del gruppo propende per l’abbattimento del cocco. Ci tenta il cacciatore Girolami che non esita a salire in groppa all’animale per fiocinarlo manco fosse una balena, e viene dunque trasportato a fondo nelle acque limacciose. Lo ritroveremo tutto ferito a incitare il capo degli ambientalisti impegnato in una lotta corpo a corpo con il rettile prima di farlo saltare per aria buttandogli in gola un motore da imbarcazione acceso. La scena non fa capire molto dal momento che si sceglie di far vedere solo la gola rossastra del mostro. Poi, siccome il film non può finire senza una sequenza spettacolare, ecco che vediamo il coccodrillo saltare per aria, manco ci fosse della dinamite nel motore che piglia in gola. Il finale aperto ci fa temere il peggio, ed infatti, di lì a poco Giannetto De Rossi dirigerà il sequel di Killer Crocodile, ma questa, è un’altra storiaccia!

Scritto da Il Dottor Satana [Odorama Exploitation Movies]

Grazie a: Film&Clips