SUPERBAMBOLA 28

 

Katsu è un libidinoso ragazzo in piena pubertà innamorato di Kotsue, una sua compagna di corsi pre-universitari. Dopo un casto primo appuntamento, Katsu si vede recapitare a casa una sex doll che aveva ordinato due mesi prima e si era ormai dimenticato del recapito. Aprendo la scatola si attiva la bambola modello 28, una biondina molto esuberante ed ingenua. Katsu ne approfitta subito per fare di lei la sua schiava d’amore, ma le cose presto prendono una piega stravagante.

 

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Titolo originale: Nankyoku 28 Gou
Anno: 1996 I Paese: Giappone
Regia: /
Attori: /

 

 

Superbambola 28 è un mediometraggio di 38 minuti uscito una quarantina d’anni fa in Italia unicamente in VHS per la mitica Doki Doki Collection della Yamato Video. Il 28 del titolo è sicuramente da associare al 28 di Super Robot 28, il manga di Mitsuteru Yokoyama del 1956 (c’è chi dice che anche il 28 sulla mano di Akira sia un tributo al robottone) essendo la protagonista una robottina ninfomane. La storia è molto lineare e ricorda molto Video Girl Ai versione porno, dove uno sfigatello fa molta fatica a conquistare il cuore di colei da cui è follemente attratto. Grazie alla moderna tecnologia ecco che arriva quello di cui un libidinoso segaiolo avrebbe bisogno, ovvero una donna sintetica per sperimentare l’approccio con l’altro sesso da un lato e per sfogare le proprie voglie dall’altro. Seppur molto banale questo hentai risulta molto frizzante e tenero, a tratti molto spassoso grazie all’animazione del prodotto, la comicità è senz’altro uno dei punti di forza di Superbambola 28. E’ pur vero che fa scendere le braccia riutilizzare le sequenze in un anime di soli 38 minuti, ma per questa e altre centinaia di volte, chiudiamo un occhio. Non riuscendo a trovare il titolo originale (aggiornamento: il titolo è “Nankyoku 28 Gou”) non sono riuscito a trovare chissà quali informazioni su questo hentai, se non che è tratto da un manga del maestro dell’erotismo giapponese U-Jin, non me ne vogliate ma d’altronde penso che la cosa più importante siano tutte le scene sporcellose che andrete a vedere dove la sosia di Bunny (quella di Sailor Moon) ne combina di tutti i colori.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo