MINBO: THE GENTLE ART OF JAPANESE EXTORTION

L’hotel Europa, un hotel giapponese di lusso, è vessato dall’assidua frequentazione di membri della yakuza che estorcono di continuo fior fior di quattrini al personale e alla direzione dell’ albergo, disturbando gli altri clienti con i loro modi rozzi e intimidatori. Il direttore (Akira Takarada), giunto al limite, assegna il compito di cacciare gli ospiti indesiderati a due persone poco credibili per il compito: il contabile Suzuki (Yasuo Daichie il facchino Wakasugi (Takehiro Murata). Dopo vari insuccessi ecco che viene ingaggiata Mahiru Inoue (Nobuko Miyamoto), un’ avvocatessa furba, agguerrita e coraggiosa, specializzata nei reati di estorisone, chiamati in gergo Minbo.

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Titolo originale: Minbô no onna.
Anno: 1992 I Paese: Giappone
Regia: Jûzô Itami
Attori: Nobuko MiyamotoYasuo DaichiTakehiro Murata
 

Jûzô Itami è un artista acclamato dalla critica internazionale e dai fan d’ oltre oceano a giusta ragione. Il suo estro e il personalissimo modo intelligente e graffiante di ritrarre la società giapponese coi suoi difetti ha fatto si che il regista sia stato unanimemente eletto al top dei registi nipponici e personalmente mi sento onorato di poter scrivere di lui nel mio piccolo blog. Itami è un artista intrinsecamente ribelle che racconta le proprie storie in modo garbato, complice sicuramente l’ età a cui ha iniziato a girare i suoi primi film, 51 anni. Elemento di rottura e ribellione con la società giapponese è sicuramente eleggere a protagonista la figura di una donna forte ed emancipata, essendo la società nipponica profondamente maschilista. La dolcezza di quest’ uomo è commovente in quanto la principale donna dei suoi film è Nobuko Miyamoto, sua moglie, una bravissima attrice in grado di dare il meglio di sè sia in situazioni comiche che drammatiche. Tuttavia il mio plauso non va solo a Miyamoto, ma a tutto il cast di attori coinvolti nel film poichè è palese una grande dedizione e professionalità anche per un film piccolo e sconosciuto come questo. Minbo (un gergo legale che vuol dire “estorsione”) è fondamentalmente una commedia dai ritmi molto fluenti e piacevoli, una vera manna per noi occidentali che altrimenti avremmo fatto mediamente fatica a guardare 2 ore di film, ore che passano come se nulla fosse scandite da gag e situazioni potenzialmente ripetitive ma messe in scena in maniera mai scontata e banale, in una parola: intelligente. Il film preso in questione  rappresenta una sorta di sequel ideale della duologia A Taxing Womane A Taxing Woman Returns, che mi sono ripromesso di recensire appena ne avrò l’ occasione. Consiglio caldamente questo film per approcciarsi in maniera easy al mondo della malavita organizzata chiamata yakuza e farsi un’ idea seppur parodistica. Curiosità: a causa di questa tagliente satira, è tristemente noto che Itami è stato ospedalizzato a causa di due coltellate inferte da membri di una gang yakuza offesi dal film anti-estorsione. Il regista anni dopo si suicidò in seguito ad uno scandalo di cui lui si professava estraneo, c’è chi dice che non sia stato lui a buttarsi dalla finestra del proprio ufficio.   

Scritto da Il Guardiano dello Zoo