GIRL HELL 1999 [sub ITA]

Due maniaci si scatenano in una battuta di violenza, abbettendo brutalmente le loro vittime con una mazza da baseball per poi violentarle e picchiarle di nuovo fino a ucciderle. Questa volta però hanno scelto la vittima sbagliata.

 

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Titolo originale: Shôjo jigoku ichi kyû kyû kyû
Anno: 1999 I Paese: Giappone
Regia: Daisuke Yamanouchi
Attori: Natsumi HaradaYuusuke KimuraToshimaru Murai
 

Girl Hell 1999 è il quarto film del controverso regista Daisuke Yamanouchi, conosciuto più per i suoi Red Secret Room e Celluloid Nightmares dagli amanti del genere Ero Guro che, con una traduzione concettuale tra i due termini “erotic” e “grotesque” cioè “erotico” e “grottesco”.  Il suo stile è sempre quello, esaltare la violenza e l’erotismo (quasi esplicitamente hard) senza girarci tanto intorno, una specie di Andreas Schnaas nipponico che, c’è da dire, si differenzia dal mitico regista tedesco per la particolare morbosità che impregna ogni sua pellicola dall’inizio alla fine. Questo film ne è una delle prove pià esemplificative, una sequela di scene crude, perverse e morbose quasi ai livelli della saga di Guinea Pig, ricche di gore e perversioni bizzarre degne di una mente malata. Il film ruota attorno alla figura di Mitsuko, una giovane scolaretta dall’ animo gentile circondata esclusivamente da persone perverse e cattive. In pratica nessun altro nella pellicola si salva tranne lei, sono tutti corrotti dal male e senza un minimo di vergogna. Il padre violenta la sorella, la senza tetto che lei assiste allatta un pupazzo e vive nel lerciume, il suo aspirante ragazzo è un delinquente da ergastolo… E chi più ne ha più ne metta. Consiglio questo film a quelli che necessitano di emozioni forti e anche a quelli che non si scandalizzano più di niente, sono certo che la regia e la fotografia semi-amatoriale non sia un problema per nessuno in questo film, creato girare direttamente nel circuito direct-to-video (quelle pellicole create apposta per finire su supporti home video bypassando direttamente le sale cinematografiche).

Scritto da Il Guardiano dello Zoo