FRANKENSTEIN ALLA CONQUISTA DELLA TERRA

Francoforte 1945. Quando tutto sembra ormai perduto, i gerarchi nazisti ordinano il sequestro di una valigia speciale situata nel laboratorio del dr. Frankenstein. Il contenuto di quella valigia è il cuore pulsante del mostro vivente che il dottore ha creato da pezzi di cadavere assemblati assieme. L’ organo arriva salvo ad Hiroshima dove, fatalità, viene sganciata la bomba nucleare. La radioattività contamina il cuore della creature e gli dona il potere di auto-generare un corpo completo attorno a sè. Sulle condizioni di questo nuovo mostro, vegliano il dr. James Bowen (Nick Adams), il dr. Yuzo Kawaji (Tadao Takashima) e la dolce dottoressa Sueko Togami (Kumi Mizuno). La creatura si presenta come una specie di ragazzo dalla testa deforme, una crescita inarrestabile affligge il suo corpo e col passare del tempo la gabbia in cui risiede non riesce più a contenerlo e Frankenstein (così viene chiamato) trova il modo di evadere. Nel mentre, un terremoto devastante ha aperto una falla nel terreno ed il mostro gigante Baragon è uscito dalle viscere della terra. Il mostro causa danni alle popolazioni montane e la stampa colpevolizza di questo Frankenstein, il quale al contrario non ha mai fatto male a nessuno. Inevitabile lo scontro tra le due creature.

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Titolo originale: Furankenshutain tai chitei kaijû Baragon
Anno: 1965 I Paese: Giappone
Regia: Ishirô Honda
Attori: Tadao TakashimaNick AdamsKumi Mizuno 
 

Furankenshutain tai chitei kaijû Baragon vuol dire letteralmente Frankenstein contro il mostro sotterraneo Baragon (Mary Shelley perdonali perchè sono giapponesi). Ishiro Honda, giunto al suo quarantesimo film, è ormai un maestro degli effetti speciali, per non parlare della sapienza acquisita alla regia durante la sua lunghissima carriera. Il suo metodo rivoluzionario di creare modellini in scala è qui incredibilmente riuscito e meravigliosamente shockante come l’ effetto della mano che si stacca dal corpo di Frankenstein e successivamente si muove da sola. Ma torniamo al titolo, che razza di stramberia è mai questa? Gli sceneggiatori di questo film, si sono inventati di spostare di giusto un non nulla la timeline del racconto di Mary Shelly dal 1700 alla seconda guerra mondiale, e di crearne così un seguito (ma perchè limitarsi?). Non vi fate ingannare però da tutta la bizzarria che ci può essere dietro a carne radioattiva che si crea da sola e cresce, e dall’ arrivo di mostri a caso perchè almeno il concept “creatura-fatta-dall’-uomo-e-poi-ripudiata-perchè-diversa” c’è tutto ed ha una importanza considerevole all’ interno dell’ opera, rimanendo fedele quindi alla versione (molto amata dai fans) della Universal. Addirittura in questo film il mostro si riscatta diventando l’ eroe della popolazione locale. Tolto questo non trascurabile aspetto, tutto il resto è una godibile rassegna di effetti speciali e sapienti tecniche di montaggio in un trionfo di trash plasticoso e strabiliante.  Una curiosità non da poco è che di questo film sono stati girati due sequenze finali contraddistinte: una in cui la creatura genera due figli, e un’ altra dove si scontra con il polpo gigante Oodako (gia apparso in Il Trionfo di King Kong). La genialità della pellicola non è fare un film su Frankenstein ma trascinare il personaggio occidentale nell’ universo kaiju di Honda. Sicuramente un film che nonostante risulti datato nelle ambientazioni, può sorprendere ancora oggi per il pregio della sua manifattura e senz’ altro per la sua dirompente originalità. Risultano di una “bellezza irriverente” unica, e perdoneranno i più pignoli gli incredibili strafalcioni storici presenti in questa pellicola, conseguenza di quel perenne isolazionismo culturale di cui alcuni giapponesi si fanno addirittura fregio! Esilarante!

p.s.
Frankenstein alla Conquista della Terra ha una sorta di sequel datato 1966, ovvero Kong – Uragano Sulla Metropoli anche se come in questo caso, in lingua originale è diverso e suona più come Il mostro di Frankenstein: Sanda vs. Gaira.

Scritto da: Il Guardiano dello Zoo