HANA-DAMA: THE ORIGINS

Mizuki (Rina Sakuragi) è una liceale dal carattere introverso che si trasferisce in un nuovo istituto dove viene bullizzata senza che nessuno la difenda. Sua madre (Kei Fujiwara) si dispera continuamente, suo padre (Tarô Suwa) la rimprovera, gli insegnanti inveiscono contro di lei, non ha amici se non due losers come lei. La sua condizione diventa sempre più insopportabile ed un fiore rosso cresce temibile nella sua testa.

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Lingua: SUB

Titolo originale: Hana-Dama
Anno: 2014 I Paese: Giappone
Regia: Hisayasu Satô
Attori:   Tomori AbeShun AsadaKei Fujiwara
 


Hanadama: The Origins
 è un j-horror atipico per essere uscito nel 2014, essendo totalmente ghost free, ovvero tra i banchi di scuola non si aggirano spiriti in cerca di vendetta. Colei che vuole vendetta invece è una giovane donzella in carne ed ossa, una outcast che vive ai margini della società, abituata a comportamenti decisamente borderline (si spegne le cicche addosso e ha un atteggiamento aggressivo misantropico). Gran parte del minutaggio che visioniamo è occupato dai disturbi quotidiani che la protagonista è costretta a subire, dalla famiglia alle compagne di scuola che la bullizzano. Il linguaggio surrealista del regista Hisayasu Satô (vi ricordate Naked Blood? si è proprio lui!) è il tramite visivo e sensoriale per gettare allo spettatore una scala a pioli utile a discendere nella psiche della ragazzina, fino ad arrivare alla perla pura (dama), una perla fatta di disagio puro. Questa perla durante il film piano piano comincia a sbocciare come un fiore (hana), e finalmente, quando arriva al proprio apice, possiamo goderci il festino splatter a cui non vedevamo l’ ora di partecipare! Questo film non è facilissimo, bisogna aver visto altra roba simile (penso al cinema di Daisuke Yamanouchi) per avere un metabolismo capace di digerire tutto questo disagio e soprattutto non sclerare se per 3/4 del film non si vedono tettine (chi pazienta sarà premiato!) o budella che schizzano. Un film che consiglio quindi a chi è già rodato, che cerca qualcosa di diverso e che apprezza la follia visionaria che solo i nipponici sanno inoculare così bene nelle nostre pupille assetate. Un plauso alla giovane attrice Rina Sakuragi per l’ interpretazione e per la mancanza di vergogna nel mostrarsi in nudi integrali che noi tutti apprezziamo.

Scritto da il Guardiano dello Zoo