VINCOLI DI SANGUE

 

Bill Kelly è il classico uomo tranquillo americano che conduce un’esistenza ordinata nella sua bella casa, con la moglie e il figlio. La serenità viene però di colpo interrotta dall’arrivo della madre

 

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Titolo originale: Murder in Law
Anno: 1989 I Paese: U.S.A.
Regia: Tony Jiti Gill
Attori:  Marilyn AdamsJoe EstevezSandy Snyder
 

 

Eccoci a parlare di un brutto film, anzi di un orrendo film sconosciuto ai più, uno dei tanti horror rimasti, per fortuna, nell’oblio della vhs. Noi di Malastrana vhs siamo però come dei deviati coprofili, degli archeologi della merda filmica, perciò ci siamo approcciati, non senza fatica, a guardare questa immondizia che neppure l’essenziale Dizionario dei film horror di Rudy Salvagnini riporta. La storia è semplicissima: una psicopatica fugge dal manicomio e torna, dopo 10 anni di oblio, dal figlio che non sa nulla delle turbe mentali della madre. Facile immaginare che il resto del film sia l’incontro/scontro tra la donna e il nucleo familiare dove si è inserita a forza, nuora e nipotini annessi, con corollario di stramberie e omicidi a random. La pellicola si inserisce nel glorioso filone delle vecchie pazze che ha visto sfoggiare il talento di vecchie glorie come Bette Davis e Joan Crawford in Chi ha ucciso Baby Jane?Shelley Winters in Chi giace nella culla di zia Ruth?, e, in tempi più o meno recenti, Jamie Lee Curtis in La notte della verità e Jessica Lange in Obsession. C’è da dire che Marilyn Adams che interpreta, in completo overacting schizofrenico, la cattiva del film, Milly, è un cagnaccio come poche, ma, a sua discolpa, a dire il vero, si parla di un film girato e interpreto coi piedi, una cosa a metà tra l’amatoriale inconsapevole e la gita di Don Buro in America. Il regista Tony Jiti Gill, un solo altro film per fortuna nel curriculum e non horror, non riesce mai a portare tensione ad un film che dovrebbe spaventare, è benedetto solo da una bellissima fotografia alla Creepshow, che si perde nella vhs italica, dai colori accesissimi e innaturali, ma, Dio Santo, ogni tanto, se non fosse per il budello, si potrebbe pensare ad un sonnacchioso tv movie anni 80. Vincoli di sangue non ha un solo momento dove ci si porti a parteggiare per un personaggio, sono tutti antipatici, dai petulanti figli adolescenti, all’irritante moglie, al marito tra lo scemo e il tontolone, per non parlare di lei, l’assassina, un dito nel culo dalla prima apparizione. Cioè, io mi dico, ma se sei la cattiva di un film horror devi averle due o tre qualità che ti facciano ricordare dal pubblico per qualcosa di più di “vecchia rincoglionita assassina”, e invece la nostra Marilyn Adams tra continue lamentele, dildi marciulenti nascosti nella valigia, l’amore per i gatti nella zuppa, l’ossessione da slasher per il sesso, lo sguardo da scema del villaggio si appropria a tutto diritto il ruolo di “vecchia rincoglionita assassina”. Nei secoli dei secoli. Il piatto forte del film però è la comicità involontaria, con buona pace degli omicidi, solo uno, tra l’altro, degno di nota commesso a colpi di ferro da stiro. Come non citare i pantaloni rosa shocking del protagonista, Joe Estevez, fratello minore di Martin Sheen? O l’accento esageratamente straniero della donna di servizio? O quando, nel finale, la moglie, rimasta sola con l’assassina, non trova di meglio che affrontarla con una scopa di plastica dai colori di sciatta Ikea? O questa meravigliosa scena che parla da sola: Il versante sesso latita, ma la figlia adolescente, ad un certo punto, senza nessuna logica di trama, decide di farsi una bella doccia mostrando fugacemente le sue tette. Poca roba come d’altronde poca roba è un film che si autodefinisce, nella sua locandina originale, “La madre di tutti gli horror” meritandosi un bel vaffanculo di chi, all’epoca, ha noleggiato la vhs, credendoci. Unica nota positiva di questo horror, oltre è la già citata fotografia, è il bel commento musicale di Jon McCallum, struggente e purtroppo fuori luogo in un pastrocchio come questo.

Vincoli di sangue uscì da noi in vhs per la Fox con uno di quei bei doppiaggi di merda da B movie che avevano le nostre videocassette inedite al cinema. Il nostro consiglio è di rivolgervi ad altro se avete voglia di stranezze su vecchiacci assassini come il meraviglioso American gothic di John Hough con Rod SteigerYvonne De Carlo. Il tempo perso non ce lo ridarà mai nessuno.

Scritto da Andrea Lanza [Malastrana VHS]