UN DELITTO POCO COMUNE

La vita di Robert (Michael York), pianista di successo, è sconvolta da una malattia rara e irreversibile. Robert reagisce con una catena di omicidi e tenta anche di eliminare una donna che aspetta un figlio da lui.

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Titolo originale: Un Delitto Poco Comune
Anno: 1988 I Paese: Italia
Regia: Ruggero Deodato
Attori:  Michael YorkEdwige FenechDonald Pleasence 
 

“Io vi odio tutti, giovani e vecchi. Odio i giovani che hanno tutta una vita davanti e non ci pensano e odio i vecchi che l’hanno già vissuta e ci si aggrappano con le unghie.”

Film di Deodato meno conosciuto di alcuni suoi titoli precedenti (Ondata di piacereCannibal HolocaustLa casa sperduta nel parco) ma comunque interessante sotto diversi punti di vista. La trama è scritta da Gianfranco Clerici, che aveva già collaborato con Deodato per i suoi titoli più famosi; si tratta di una variazione del tema classico del doppio sviluppato egregiamente per esempio nel romanzo The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Robert Stevenson. Il protagonista, il promettente giovane pianista Dominici, contrae una malattia orrenda la progeria – che lo fa invecchiare a tempo record deturpando il suo aspetto fisico e rovinandogli la carriera artistica; man mano che il male si protrae anche la sua mente vacilla sempre più, portandolo a commettere orribili delitti. In qualche modo Clerici e Deodato possono aver spunto anche da The Picture of Dorian Gray di Oscar Wilde per la caratterizzazione di Dominici, ribaltando però il fatto che qui a differenza del romanzo l’invecchiamento non avviene sul quadro ma sul volto stesso del protagonista.

Un’altra possibile ispirazione per Un delitto poco comune è da ricercare nel cinema di David Cronenberg, in particolar modo in The Fly (1986). Così come nel film di David Cronenberg, anche qui il protagonista assiste al veloce disfacimento del suo aspetto esteriore fino a vedersi ridotto come un mostro; in particolar modo la scena in cui Dominici, guardandosi allo specchio, constata scioccato la sua improvvisa calvizie e il deterioramento dei suoi denti ricorda una sequenza di The Fly. A interpretare il dramma umano ed esistenziale del protagonista ci pensa egregiamente Michael York; a coadiuvarlo ci sono una Edwige Fenech ormai nella sua parabola discendente (ma sempre bellissima) e l’onnipresente Donald Pleasence, qui nei panni del commissario di turno.

Il film inizia con Dominici che dà mostra del suo talento durante un ricevimento; sulle note del suo pianoforte viene mostrata allo spettatore, intervallata dall’esibizione del musicista, la scena dell’omicidio di una dottoressa (una delle sequenze più splatter del film). Inizialmente dunque il film parte come un classico giallo all’italiana, ma da lì a poco apparirà chiaro a tutti che l’assassino è il protagonista stesso. Da qui in poi il film assumerà toni drammatici a tinte thriller, che strizzano l’occhio all’horror nelle scene dei vari delitti compiuti da Dominici. Gli effetti speciali sono all’altezza della fama di Deodato, favoriti da un ampio uso di sangue finto (il film però è stato realizzato per la televisione, e quindi nell’edizione televisiva questi passaggi particolarmente cruenti sono stati ampiamente tagliati) e lodevoli soprattutto per quanto riguarda il make up di Dominici.

Una delle cose migliori di Un delitto poco comune è l’eccellente uso della fotografia: il film appare permeato da un’atmosfera buia e decadente, ben sottolineata dagli ambienti notturni in cui si svolge perlopiù la vicenda e dalle ombre in cui il protagonista, man mano che il suo invecchiamento avanza, si nasconde quasi a sottrarsi allo sguardo di pietà misto a orrore dello spettatore. Da sottolineare anche la scena, particolarmente scioccante, in cui Dominici all’inizio del suo invecchiamento precoce osserva un bambino affetto dalla sua stessa malattia volteggiare su un’altalena: il suo aspetto orrendo porterà alla pazzia definitiva il protagonista, al punto che in seguito tenterà in tutti i modi di uccidere il bambino che Helene sta dando alla luce per paura che nasca portatore del suo stesso male. In definitiva Un delitto poco comune non è il miglior Deodato – anche perché viene realizzato in anni di decadenza del genere thriller/horror italiano – ma è comunque un film da riscoprire.

Recensione di B-Movie Zone