SLEEPAWAY CAMP [sub ITA]

 

Angela Baker (Felissa Rose) è una ragazzina di 13 anni in vacanza in un camping estivo col cuginetto. I due sono oggetto degli scherzi, talvolta anche pesanti, degli altri ragazzi del campeggi: in particolare Angela è la vittima preferita e si dimostra incapace di reagire. Per di più Angela è una ragazzina molto taciturna e porta dentro di sé il trauma infantile della prematura scomparsa del padre.

 

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Titolo originale: Sleepaway Camp
Anno: 1983 I Paese: U.S.A.
Regia: Robert Hiltzik
Attori:  Felissa RoseJonathan TierstenKaren Field
 

 

NON LEGGETE QUESTA RECENSIONE PRIMA DI AVER VISTO IL FILM.
Per poter esprimere appieno il mio pensiero sulla pellicola devo far riferimento al finale shock ed al significato. Negli slasher è sempre presente la componente “sesso” ; è stata proposta anche un’interpretazione dove le uccisioni sono una sorta di punizione , di negazione da parte del mondo degli adulti , dei genitori , della sessualità dei figli , come a temere , in un impeto di psicoanalisi da salotto , che i figli , crescendo , possano uccidere i genitori come nelle più note tragedie greche ( mi pare per “Venerdì 13”). Qui siamo di fronte a qualcosa di molto più profondo e disturbante , qualcosa che tocca le corde dell’identità sessuale dei protagonisti mentre sono in una fase delicata del loro sviluppo personale. Non solo ; la presenza della omosessualità è , per l’epoca , eccezionalmente palese. Occorre anche dire che in tutto il cinema americano c’è sempre stata una ossessione per l’omosessualità , rappresentata , resa palese ma “ufficialmente” negata ; mi viene in mente “Tè e simpatia” di Minnelli , ed un western , “Ultima notte a Warlock”, dove Anthony Quinn ed Henry Fonda sono palesemente amanti , alla lettura di “Ben Hur” che vede i due protagonisti come ex amanti nella loro adolescenza (ovviamente all’oscuro di Charlton Heston) ed alle moine da sauna gay presenti in “Spartacus”. Qui non c’è ipocrisia , è palese che il padre dei ragazzi sia gay , nel finale c’è anche la scena in cui lui ed il compagno sono a letto assieme e si coccolano, mentre i due ragazzi li guardano ridendo. Anche negli animatori l’omosessualità e presente , meno chiaramente, ma gli abiti di alcuni di loro , ad esempio la maglietta con l’ombelico scoperto , erano , all’epoca , uno dei simboli dell’omosessualità. La zia Martha , oltre ad essere palesemente disturbata fin dall’inizio , sembra un travestito ; non so se sono io ad aver l’occhio malizioso o se è opera del regista , ma mi è parso di vedere un ombra grigia sulle sue guance , come se si volesse instillare l’inconscio sospetto , inoltre , nelle scene in cui appare , ha vestiti di foggia maschile. La confusione che ha in testa la porterà a condizionare pesantemente , irreparabilmente ed in maniera patologica lo sviluppo del ragazzo facendolo diventare Angela ; ed è proprio all’inizio dell’adolescenza , quando il ragazzo/ragazza avverte davvero la scissione della sua identità sessuale , la contraddizione tra l’educazione impostale e la sua natura fisiologica maschile, che si scatena la follia omicida. Questo è un punto particolarmente interessante in quanto già negli anni ‘70 si era discusso , in ambiente psicanalitico , sull’importanza , sul peso dell’educazione nella identificazione sessuali dei giovani ; oggi il tema è portato agli estremi con l’affermazione che “il genere è una costruzione sociale” ; affermazione che io non condivido pur ammettendo che l’educazione , spesso in maniera inconscia , porta ad identificazioni confuse ; per non parlare delle aspettative dei genitori sul sesso dei figli , come nel caso della zia Martha . Ci sono molto scene significative ed ambigue come quando Angela e Paul si baciano ; un bacio , virtualmente , gay ; è anche curioso, alla luce della sua natura maschile, come Angela scateni la gelosia di Judy che , in un eccesso di rabbia , le dà anche della lesbica. Ma l’Autore va oltre , ed allora andiamo con la pedofilia del ributtante cuoco , andiamo con Judy uccisa con il ferro per arricciare i capelli , palese simbolo fallico. Il tema della follia è presente anche nel capo del campeggio che è un individuo incapace di contenere la sua rabbia , oltre ad essere ossessionato da manie di persecuzione nei confronti di Richy , in una scena si esprime con un vero delirio contro di lui ed arriva a picchiarlo. Il crescendo sfocia nel , leggendario , finale dove Angela mostra il suo corpo per quello che è , un maschio cresciuto come una femmina ; poco prima ha accettato di spogliarsi con Paul per fare un bagno , questa situazione non poteva che portare ad una rottura, ad un crollo mentale ; creduta femmina , cresciuta come una ragazza ma fisicamente un maschio non poteva che impazzire ad accettare il trasporto , amoroso , erotico o tutt’e due , verso Paul. Il povero Paul che finisce decapitato colpevole di averla messa di fronte alla realtà del suo dualismo. . L’urlo che gela Angela , e lo spettatore , nel finale è disumano come ciò che lei/lui ha dovuto subire . Insomma ,siamo di fronte ad uno slasher adulto , per così dire , che tocca temi delicati , soprattutto per ‘83 , e dona parecchi spunti di riflessione , cosa più unica che rara per un film del genere. Un vero peccato questo film sia ,praticamente, l’opera unica del regista.

Scritto da Evaristo Sberna