ANNO 2020: I GLADIATORI DEL FUTURO

 

Un Texas post-atomico fa da scenario alla lotta per la sopravvivenza tra opposte fazioni: da una parte la figlia di uno scienziato con il segreto per una micidiale arma. Dall’altra una banda di predoni del deserto ben intenzionata ad acchiapparla.

 

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Titolo originale: Anno 2020 I Gladiatori del Futuro
Anno: 1982 I Paese: Italia
RegiaJoe D’Amato (come Kevin Mancuso), George Eastman (non accreditato)
Attori: Al CliverHarrison MullerDaniel Stephen
 

 

 

2020 – I Gladiatori del Futuro o 2020 Texas Gladiators (Italia, 1982) è un film d’azione/fantascienza diretto da Joe D’Amato (accreditato come Kevin Mancuso) e George Eastman (non accreditato) con Peter Hooten, Hal Yamanouchi, Sabrina Siani, Al Cliver, Daniel Stephen e Donald O’Brien. Sarà che ho una buona predisposizione verso i film post-atomici, ma questo qui è un gioiellino da riscoprire! Un fantatrash italico veramente doc e poi alla regia Massaccesi e Montefiori, vista la varietà dei personaggi strambi e bizzarri a portata di mano, potevano osare anche di più. Si respira aria di anni ’80 e questo curioso mix western/azione/fantascienza funziona, eccome se funziona. Gli effetti speciali come al solito sono plasticosi e di “poco conto”, realizzati con due centesimi bucati se non di più, poi quando si guarda questo tipo di film certamente l’obiettivo dello spettatore è uno e solamente uno: il divertimento. Non credete ovviamente di andare a guardare Mad Max, ecco. In questa pellicola troverete di tutto, dai motociclisti ai ribelli, dagli indiani ai soldati, insomma un miscuglio di qualsiasi cosa con alcuni personaggi che sembrano usciti dai videogiochi degli anni d’oro come “Vendetta” o il celeberrimo “Final Fight”. Il tutto poi inizia già in azione, vediamo infatti questi “gladiatori” alle  prese con dei mutanti pazzoidi o roba simile e qui iniziamo già a constatare dalle musiche che questi impavidi uomini saranno gli eroi della pellicola, ma anche che uno di loro, poichè espulso dal loro gruppo, li tradirà in malo modo alleandosi addirittura con il cattivo finale. Adesso sorge spontanea una domanda… perchè non sto parlando proprio dei nemici e dell’antagonista principale? Eheh, perchè li ho lasciati proprio per ultimi, visto che voglio parlarne ampiamente per esprimere tutto il loro trash che a loro volta mi hanno trasmesso. In pratica questi cattivoni saltano fuori a circa 20 min. di film iniziato e ci vengono mostrati come dei soldati ben prezzolati e armati, con dei caschi e giacconi più stivali, muniti poi di scudi. Porca miseria amici miei, sono bellissimi! E non solo loro, perchè c’è da dire poi che i loro scudi trasmettono una difesa termica che riesce a bloccare i colpi di qualsiasi arma da fuoco e a vederlo è troppo esilarante. Vediamo infatti i colpi incapaci contro questa difesa che quando blocca i proiettili emana una piccola luce blu a caso. Per non parlare esteticamente degli scudi, che sono fatti di plastica. Ma il clou della cosa non sono i soldati, nè i loro scudi, nè la loro invenzione… bensì il loro capo, una specie di gerarca o comandante quasi calvo e zoppo di stampo nazi-fascista ed è il ben noto Donald O’Brien (Mannaja, Zombie Holocaust) a dare vita a questo strambo tanto quanto iconico ed esilarante personaggio che in una scena mi ha fatto davvero crepare dal ridere a causa della sua risata per una battuta stupida. Un colpo per me è stata la morte di Nisus (Al Cliver), in quanto pensavo fosse il protagonista assoluto della vicenda e invece no, ho avuto questo colpo di scena. Tuttavia, come già detto all’inizio, i due registi potevano osare di più, evitando magari scene riempitive e d’amore, aggiungendo magari sequenze e/o scene con effetti splatter o magari scene con inseguimenti e roba varia. Infine, se volete passare una serata con amici, tra bibite e pizza, questo è uno di quei film che fa per voi. Ah, a proposito… nel film scordatevi di vedere i due tizi che sono sulla copertina ed anche loro armi. Esatto, perchè non ci sono!

Scritto da Giuseppe Rocca