🔞 LE NOTTI EROTICHE DEI MORTI VIVENTI

 

Interessi finalizzati alla realizzazione di un complesso turistico in un’ Isola caraibica, conducono un gruppo di persone in una sperduta regione delle Antille, governata da antiche credenze e rituali pertinenti al Voodoo. La presenza evanescente di una presunta “Divinità” (Laura Gemser) e la manifestazione di alcuni cadaveri apparentemente ritornati in vita, metteranno a dura prova il gruppo.

 

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Titolo originale: Le Notti Erotiche dei Morti Viventi
Anno: 1980 I Paese: Italia
Regia: Joe D’Amato
Attori:Laura Gemser, George Eastman, Dirce Funari
 

 

Dopo aver diretto pellicole a metà strada tra l’horror e l’erotico volgare, come Emmanuelle e gli Ultimi Cannibali, Joe D’Amato – al secolo Aristide Massaccesi – azzarda e miscela ingredienti classici della filmografia di genere con scene “porno”. L’azzardo, però, non finisce qui. Il nostro, infatti, confeziona ben due opere di questo tipo: Porno Holocaust (1981) e Le Notti Erotiche dei Morti Viventi (1980).

Prima di passare al commento del film, occorre subito premettere (al fine di scongiurare equivoci) che le “notti erotiche” non coinvolgono tanto “zombie allupati”, bensì turisti dagli spiriti bollenti che non perdono occasione per andare con il primo che capita.

La pellicola, conosciuta anche con i titoli di Le Notti Erotiche e di Le Notti degli Zombi, ruota attorno a una scarna sceneggiatura firmata da Tom Salina. Il soggetto ha forti debiti con Zombi 2 di Fulci (vedi la scena degli zombi che, a seguito di un sortilegio, emergono dal un cimitero allestito in pieno bosco) e con la trilogia dei “resuscitati ciechi” del portoghese De Ossorio (si veda il modo con cui sono “vestiti” gli zombi e anche la scena in cui affiorano dalle acque).

Simpatico l’inserimento della strega dalle voglie erotiche (la longilinea Laura Gemser) e del gatto nero che si aggira per la spiaggia a simboleggiare il male.

Al di là di tali “trovate”, in Le Notti Erotiche dei Morti Viventi vi è davvero poco e il buon Joe tenta di sopperire con una serie di scene erotiche (quasi tutte volgari) e almeno tre-quattro incursioni nel porno (trashoso il balletto di una mulatta che stappa un bottiglia di champagne con la vagina!?). Presenza, inoltre, di un enorme buco di sceneggiatura: non si capisce, infatti, perché nel villaggio abitato si aggirino alcuni zombie (attraversano l’oceano? E in tal caso perché non invadono l’isola?).

Degno di nota (per la sua follia) è il finale, in cui Joe D’Amato e il duo Montefiori-Funari si rendono protagonisti di un paio di scene (una ambientata sull’isola caraibica, l’altra in un manicomio) “indimenticabili” e da annoverare nella galleria del trash (positivamente parlando).

Rispetto delle altre opere del regista, si deve dare atto che nell’occasione vi è una maggiore cura della fotografia (dallo stesso firmata) e soprattutto la regia. D’Amato riesce a creare un’atmosfera inquietante e malsana, peccato poi che abusi di scene erotiche che finiscono con lo stuccare e spezzare il ritmo.

Tra le scene erotiche adeguate, invece, segnalerei l’accoppiamento tra la Gemser e Montefiori (quest’ultimo amoreggia senza togliersi i jeans!?) in una secca, con gli zombi che osservano dalla spiaggia. Per gli amanti del gore, è da ricordare un’evirazione molto particolare: la Gemser mentre pratica una fellatio a Shannon, con un morso… avrete capito.

Si registrano, inoltre, un paio di decapitazioni e qualche morso all’altezza della gola con asportazione di brandelli di carne. Sufficiente la colonna sonora, bellissime le location.

Le Notti Erotiche dei Morti Viventi: solo per gli studiosi di B-Movie italiani e per gli spiriti bollenti.

Scritto da Matteo Mancini [La Tela Nera]