🔞 LA BIMBA DI SATANA

In una sfarzosa villa vivono gli Aguilar. Il marito, geloso e violento, uccide la moglie, il cui spirito maligno si incarna nottetempo nel corpo della figlia per compiere una lunga e atroce vendetta su tutti gli abitanti dell’edificio.

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[la visione è riservata ad un pubblico maturo]

Titolo originale: La Bimba di Satana
Anno: 1982 I Paese: Italia
Regia: Mario Bianchi (accreditato come Alan W. Cools)
Attori: Jaqueline Dupré, Mariangela Giordano, Aldo Sambrell 

 

Mario Bianchi (da non confondere con Andrea Bianchi, altro regista di serie z) è un’icona del trash italiano, (ovviamente massacrato dai critici) durante la sua avventura nel mondo del cinema ha toccato vari generi: poliziesco ( “Provincia violenta“, “Napoli, storia d’amore e di vendetta“, “Napoli, i 5 della squadra mobile“), drammatico ( “Ad un passo dall’aurora“), Horror (“Non aver paura della zia Marta“) e Hardcore. Mario Bianchi cominciò a lavorare nel cinema in quanto figlio del regista Roberto Bianchi, attivo negli anni 40 con film come: “Il segreto di villa paradiso”, “Il ponte sull’infinito” ecc… Il caro Mario Bianchi nella sua attività ci ha regalato vere perle del trash. “La bimba di satana” nasce in un periodo florido per il cinema trash italiano (1982) un’epoca che ha assunto nel tempo un’aura leggendaria, un periodo in cui con pochi soldi e quattro cani di attori, si faceva un film, quando c’erano produttori che credevano nel cinema di serie C disposti a finanziare porcate di ogni genere pur di raccattare due lire. Un tipo di cinema caratterizzato da un’aura avventuristica, nel senso che ci si buttava a capofitto in progetti strampalati (come questo, ed altri improponibili mix erotico/porno/horror dello stesso periodo) senza paura e soprattutto senza vergogna. “La bimba di satana” è rimasto per anni nel dimenticatoio, non solo delle videoteche, ma anche delle collezioni private, visto che erano decenni che aspettavamo una degna versione DVD (restaurata), d’altronde ci eravamo stancati della solita vhs di pessima qualità, fortunatamente ci ha pensato la grande Shameless screen entertaiment (casa di produzione inglese) ad editarlo in DVD. La Shameless a mio parere è una grande casa di distribuzione (fondata nel 2007) perchè sembra fatta apposta per i trashers più incalliti, infatti ha ristampato perle come : “Un delitto poco comune“, “Suor omicidi“, “L’ultimo treno della notte“, “Papaya dei caraibi“, “La bestia nello spazio” e tanti altri. La versione in mio possesso (quella della Shameless appunto) è una versione estesa contenente scene precedentemente disponibili solo in una rara versione tedesca. Il film ha una durata scarsa di appena un’ora e un quarto, che mostra una miseria di idee disarmante, salta subito agli occhi (già dai primi minuti), la pessima recitazione di tutti gli attori coinvolti in questo pasticcio gotico/erotico/horror (quasi porno). Fra gli attori troviamo Mariangela Giordano (che ha recitato anche in film decenti come “Ursus“, “La banda degli onesti“, e alcuni squallidi decamerotici come “Decameron N°2“) e in alcuni film di Verdone come “Perdiamoci di vista” finendo anche in “Cuore sacro” di Ferzan Ozpetek. Poi troviamo anche l’attore spagnolo Aldo Sambrell, molto attivo con alle spalle 160 film, fra cui numerosi western anni 60, poi c’è anche Marina Lotar “attrice” hard (ma purtroppo non solo) che ha recitato anche in “Delitto a Porta Romana” e “La città delle donne“. Passiamo al film in questione. L’inizio è molto goticheggiante, con la veduta notturna di un castello dove al suo interno si sta svolgendo il funerale di una donna di nome Maria, alla funzione una serie di personaggi ambigui si scambiano fugaci occhiate interrotte dall’arrivo di una giovane donna, Miria Aguilar, figlia della defunta. Il marito Antonio chiede spiegazioni al medico riguardo ad uno strano spasmo muscolare che ha visto nel cadavere di Maria, qui interviene anche lo strano domestico che con una recitazione bestiale ci dice che secondo una (strampalata) teoria i morti rivivono in noi per l’eternità. Al funerale era presente anche una suora, che dopo aver spiato una conversazione fra Antonio ed il medico scopre che Maria forse non è morta di cause naturali. Una cosa abbastanza riuscita del film è il tentativo di creare un’ambiente popolato da personaggi ambigui e squallidi, che nascondono vizi e perversioni, come ad esempio Antonio che in realtà è un drogato, dopo appena dieci minuti emerge il lato erotico della pellicola (che sarà presente i per tutto il resto del film), grazie allo spogliarello offertoci dalla suora, al quale assiste il guardone paralitico (sequenza prolissa che avrebbe necessitato di un bel taglio). Intanto Miria si ente chiamata dallo spirito di Maria che la guida nel sepolcro dove si trova il suo cadavere e dove avviene un fatto misterioso, e Miria sarà ritrovata in stato di shock(e posseduta dallo spirito di Maria). Successivamente anche il dottore trova la morte nella cripta (in una maniera stupida), e il gruppetto istigato dal dispotico Antonio decide di sbarazzarsi del cadavere senza chiamare la polizia. La cosa curiosa è che questo film per il tipo di atmosfere e trama che propone ricorda molto le storie del fumetto horror/erotico “Oltretomba“, infatti nell’anno in cui uscì questo film Oltretomba era ancora in vita nelle edicole italiane. Nel film sono tanti i momenti di nudo gratuiti, infatti Marina Hedman era una presenza ricorrente in questo genere di film. Successivamente scopriamo che Antonio era ossessionato all’idea che la moglie lo tradisse (visto che era molto libertina), il suo personaggio è molto sporco e ossessivo e rivela la sua abbietta natura nella scena in cui scende col fratello paralitico nei sotterranei, la scena è condita da un dialogo vivacizzato da un’inquadratura abbastanza singolare (una delle poche sequenze degne di nota) con una visuale dal basso che dà un senso di smarrimento. Verso la fine scopriamo chi in realtà ha ucciso Maria ed assisteremo ad altre morbose scene di sesso lesbico nelle catacombe, in un crescendo di depravazione, fino ad arrivare al frettoloso finale che sà molto di tirato via (c’era da aspettarselo). Insomma ragazzi, un vero Scult per gli amanti del trash, recitato male, con una trama misera ed effetti da due lire, come ho già detto si salva solo un po’ di atmosfera gotica.

Scritto da Il Dottor Trash [Il Gabinetto del Dottor Trash]