LA CASA AL N° 13 DI HORROR STREET

Diana ha delle visioni. Non è più sicura del suo amore per il futuro marito, un ufficiale inglese. Nella casa londinese nella quale si è trasferita, in cui vivrà da sposata, capita una ragazza americana, che non conosce il proprio passato. Il sangue scorre a fiotti e la casa pare invasa dagli spiriti dei trapassati.

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Titolo originale: Dream Demon
Anno: 1988 I Paese: U.K.
Regia: Harley Cokeliss
Attori:  Jemma RedgraveKathleen WilhoiteTimothy Spall 
 

Una cosa è certa, quegli adorabili saltinbanchi dei distributori italiani avevano molta fantasia. Perchè certo, chiamare questo film Il Demone dei Sogni (la traduzione letterale del titolo originale) non andava mica bene. Meglio un po’ “sicuro” richiamo alla moda delle Case (con la C a mò di falce) del periodo, La Casa di Helen, La Casa di Mary, La Casa di Roberta… si ma sappiamo il campanello ma non in che via è! Ah, facciamo a Hyden Park… ah no, a Horror Street (!!!), e il numero civico? Il 13, mi pare ovvio. Numero magico. A posto? A posto. Via, chiama la tipografia e manda in stampa. Passiamo ora parlare del crudele destino di chi si appresta a visionare questa cosa. La definisco “cosa” perchè non so proprio come prenderla, perchè “cosa” rimanda un po’ ad un oggetto. Come la spazzatura. La merda. La trama del film, oltre che essere assai poco interessante, è semplicemente un pretesto per gettare fumo negli occhi dello spettatore. Parlo letteralmente di fumo perchè con la macchina del fumo non si è badati a spese in questo film, dato che, unito a tutti gli altri “trucchi horror da carnevale” il fumo è un protagonista importante di questa pellicola. Cercando di ricreare “l’ effetto Nightmare, i protagonisti viaggiano tra realtà e sogno in una confusione assoluta. La pessima recitazione, il profilo dei personaggi così poveri di contenuti e la scrittura dei dialoghi che stridono come forchette sulla lavagna, sono questi i veri elementi che mettono in confusione lo spettatore, non certo l’ “effetto Nightmare“. Nonappena la noia e il suo compagno sonno, sopraggiungono a più riprese, ecco che arrivano le musichette detestabili che fanno digrignare i denti ed aprire la palpebra. L’ elemento pietoso della bambina che abitava nella casa prima della coppietta è l’ asso di bastoni che devasta ogni briciola di buona volontà nel continuare questo sforzo inutile che è la visione di questo film. Abbandonate ogni speranza o voi che guardate.

Scritto da: Il Guardiano dello Zoo