MAYHEM – DISPERATA RICERCA

 

Dino (Raymond Martino) e Ziggy (Robert Gallo) sono due non ben definiti tutto fare che si muovono nell’ humus criminale di Los Angeles. Ziggy è un investigatore privato che si sporca le mani volentieri per soldi e fa da manager alla fidanzata Misty (Pamela Dixon) che lavora come accompagnatrice di uomini danarosi. Un nefasto giorno anche Ziggy dovrà mettersi alla ricerca della propria amata perchè Misty viene rapita da una banda criminale e rinchiusa in una casa / bordello.

 

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Titolo originale: Mayhem
Anno: 1986 I Paese: U.S.A.
Regia: Joseph Merhi
Attori:  Raymond MartinoPamela DixonRobert Gallo
 

 

Di quelli che ho visto (con infinita pazienza) fino ad ora girati da Joseph Merhi, questo Mayhem mi pare il più decente a livello registico, nonostante si tratti del secondo film girato dal prolifico regista di origini siriane. Sarà quindi un film salvable? NO! E’ UNA VACCATA CLAMOROSA! Merhi non si smentisce mai, assistiamo come al silito, alla sua idea caotica di sceneggiatura. Un film che, dopo una breve introduzione in cui percepiamo a tratti i nebulosissimi profili dei personaggi, diventa un morboso assalto alla nostra psiche, ripetendo ossessivamente lo stesso concetto: “Dino è un uomo malato mentalmente”, “Ziggy è un povero coglione”. Non si sa chi è più mentecatto se Ziggy che tenta di fare mille cose ma non ne mette assieme una (si lasciano incomplete nel film molte delle azioni che Ziggy preannuncia) oppure Dino che è un nulla facente e non si sa come si guadagna da vivere. Sicuramente non dipingendo. Perchè si, lui dipinge. Non si capisce se la volontà di sia di creare due anti-eroi oppure due figli di puttana inconsapevoli. Un film totalmente squallido a livello registico dove i primi piani servono principalmente a coprire la povertà della scenografia, dove i protagonisti vengono ripetutamente inquadrati da soli anche se sono il luoghi pubblici. Niente zoom eccetto quando in una trashissima sequenza dove Ziggy parla con Dino in una specie di taverna e l’ inquadratura si sposta curiosamente solo su di lui (oh mio dio uno zoom?), così Ziggy dice una cosa e Dino gli risponde EVIDENTEMENTE situato in un altro ambiente, poi si torna alla taverna, e poi via dicendo in una discussione tra l’ altro totalmente inutile come la maggior parte delle discussioni e delle sequenze che passano sotto i nostri occhi increduli. Personalmente ho apprezzato molto il sudicio negativismo che permea la pellicola dall’ inizio alla fine. Grazie , aspettiamo il tuo prossimo capolavoro.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo