KONG, URAGANO SULLA METROPOLI

 

Una serie di eventi catastrofici allarmano le autorità militari tanto da richedere l’ intervento dell’ esperto scienziato Dr. Paul Stewart (Russ Tamblyn) e della sua assistente Akemi (Kumi Mizuno), sono loro infatti ad aver avuto a che fare in precedenza con il mostro Kong (“Sanda” nella versione originale), ovvero una evoluzione cellulare del mostro di Frankenstein, diventata poi una specie di gorilla gigante umanoide. I due scienziati sono convinti della bontà di Kong e si sorprendono degli atti terribili di cui il mostro sarebbe protagonista. Durante i numerosi e fallimentari tentativi di abbattere il mostro da parte dell’ esercito, appare inaspettatamente il vero Kong. Si scopre così che in realtà il colpevole delle distruzioni è un’ altro Kong (“Gaira” nella versione originale), nato dalle cellule del suo originale. A differenza dell’ originale questo Kong ha la caratteristica di avere come habitat naturale l’ acqua. Lo scontro tra i titani sarà inevitabile e Tokyo dovrà essere evacuata in tempo.

 

 

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Titolo originale: Furankenshutain no kaijû: Sanda tai Gaira
Anno: 1966 I Paese: Giappone
Regia: Ishirô Honda
Attori: Russ TamblynKumi MizunoKenji Sahara 
 

 

 

Seguito di Frankenstein alla conquista della Terra, ne ricalca fondamentalmente la struttura e i personaggi abbastanza fedelmente (tuttavia solamente nella versione originale ci sono espliciti riferimenti al capitolo precedente, totalmente assenti nelle versione internazionali). L’ unica sostanziale differenza è l’ elemento di follia nipponica che nel film precedente era di tipo bizzarro / anacronistico, invece in questo film è semplicemente di tipo genetico / evolutivo (da una cellula del mostro di Frankenstein se ne genera un’ altro, ma sono tutti e due degli scimmioni giganteschi), ma non vi allarmate perchè questo tipo di anomalia è perfettamente coerente con la continuity del primo capitolo… in qualche modo. Un’ altra differenza minimale in questo film ricade sulla scelta del protagonista occidentale di turno. Invece del biondo Nick Adams abbiamo il morettino Russ Tamblyn. Parlo di “differenza minimale” poichè è abbastanza pacifico che gli esseri umani sono inutili quanto le pedine della scacchiera in questo tipo di film denominati kaiju il cui massimo esponente è papà Godzilla, ovvero la creatura di Ishirô Honda. Honda in questo film prende a piene mani l’ archetipo del King Kong e lo fa suo facendolo diventare cattivo (Gaira è quello cattivo che si comporta come King Kong) con tanto di scena della donzella presa in mano. Kong, uragano sulla metropoli è un film godibile, forse un po’ meno curioso del suo predecessore ma comunque conserva un dinamismo che non è facile trovare in altri film kaiju. Gli effetti speciali chiaramente la fanno da padrone e le ricostruzioni in miniatura di Tokyo e degli altri ambienti sono veramente eccezionali se si considera l’ anno in cui è stata girata la pellicola, il 1966. Anche i costumi dei mostri hanno la loro efficacia (per amore del polipone cito un cameo del mostro marino Oodako).

ATTENZIONE SPOILER: nel finale entrambi
i mostri muoiono non per mano dell’ uomo (ovvero dell’ esercito) ma per via di un vulcano sottomarino che spunta e in teoria li disintegra, come a dire che l’ uomo non può fare nulla di buono e tocca alla natura riparare ai suoi danni, essendo i mostri un prodotto della scissione dell’ atomo, argomento molto sentito dal maestro Honda.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo