THE OILY MANIAC

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Ah Yung (Danny Lee) è un giovane storpiato dalla poliomelite che lavora in uno studio legale. Quando lui e Xiao Yue (Ping Chen) si trovano coinvolti in una rissa per via di un passaggio di proprietà, Ah Ba (Feng Ku), il padre di quest’ultima, interviene in difesa della figlia e uccide uno dei contendenti. L’uomo viene condannato a morte, ma prima di essere giustiziato rivela a Ah Yung una formula magica, con l’avvertimento di usarla solo per difendere la giustizia. Seguendo le istruzioni, il giovane invalido scava un buco al centro della propria abitazione, vi si cala e viene ricoperto da una sostanza oleosa che lo trasforma in una creatura mostruosa e invincibile capace di spostarsi come una pozzanghera nera. Sotto questa forma Ah Yung comincia così a fare giustizia di notte, mentre di giorno si trova alle prese coi problemi sentimentali causatigli da Xiao Yue e dalla sua gentile compagna d’ufficio Xiao Ly (Lily Li).

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Lingua: SUB
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Titolo originale: You gui zi
Anno: 1976 I Paese: Hong Kong
Regia: Meng Hua Ho
Attori:   Danny LeePing ChenLily Li 
 

I mitici Shaw Brothers, famosi produttori cinematografici originari di Hong Kong specializzati in pellicole di arti marziali, si cimentano ancora con la variante horror, provando questa volta a buttarla sullo schifido da una parte e sul sesso dall’ altra. Ebbene si. Proprio horror horror questa pellicola non è, possiamo infatti pensare al maniaco oleoso come una specie di Toxic Avenger ante litteram data anche la sua bruttezza e le sue origini da sfigato. Sesso dicevo, di sesso in senso lato (e anche praticato) ce n’è in abbondanza, in pratica tutte le attrici fanno vedere le tette prima o poi, per non parlare di culi, adescamenti e stupri. Sebbene sembri un film del cazzo con un coso che si agita a braccia aperte e ogni volta che si muove oltre a sporcare tutto nel raggio di 6 metri emette svariati urli ancestrali, questa pellicola si regge su una sceneggiatura ben strutturata anche se abbastanza scontata, ricorda perfino archetipi giallistici che secondo me sono anche troppa grazia per un film del genere la cui parola d’ ordine è comunque trash trash trash. Il sapore anni ’70 della regia è splendidamente accoppiato con la colonna sonora a tratti jazz, e gli attori regalano interpretazioni davvero grottesche ma che sono in linea col lima generale. L’ unica pecca è questa: vediamo un mare di morti ammazzati, vediamo un copioso numero di tette (veramente insolito per un film degli SB!), a sto punto vogliamo il gore!! Ma niente, ci dobbiamo accontentare di deliziosissimi effettacci pacchiani atti a rendere onnipotente la creatura informe.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo